Home 2016 20 ottobre IN EVIDENZA I MUSEI UNIVERSITARI NELLA RICERCA E NELLA COMUNICAZIONE SCIENTIFICA
I MUSEI UNIVERSITARI NELLA RICERCA E NELLA COMUNICAZIONE SCIENTIFICA PDF Stampa E-mail

Una delle maggiori preziosità dei nostri musei scientifici universitari sono le collezioni che conservano. Sono proprio queste raccolte scientifiche che fanno la differenza. Collezioni piccole, grandi e monumentali; biologiche e abiologiche; di strumenti; locali ed esotiche; studiate e identificate e ancora da studiare; didattiche, a uso degli studenti, e di materiali da mostrare nelle sale espositive. Un’immensa varietà di materiali attorno ai quali si sono formati i musei scientifici universitari, specialmente quelli di storia naturale. Tutti i campi di attività in cui il museo opera si svolgono attorno a questi materiali, facendoli studiare, vedere, parlare, rivivere. Ancora una volta mi piace ricordare che le collezioni che i musei scientifici conservano non vanno considerate riduttivamente reliquie del passato. Al contrario, sono e saranno sempre strumenti di ricerca. Ogni esemplare, preparato, cartellinato e conservato opportunamente, racchiude in sé una quantità di informazioni che sta a noi mettere al servizio della ricerca scientifica di ieri, di oggi e di domani, e comunicare al grande pubblico. È proprio per questo motivo che l’Anms promuove CollMap, un ambizioso programma di censimento e mappatura dei metadati relativi alla totalità delle collezioni conservate nei musei universitari e di altra afferenza. Ecco allora profilarsi la seconda attività di un museo scientifico, che ricalca quella tipica universitaria: la ricerca scientifica, che nel museo non è immediatamente evidente, ma tuttavia essenziale per la qualità del prodotto finito. Il coordinamento e la conduzione diretta di ricerca, di base e applicata, assicurano la presenza costante del museo nel dibattito scientifico e un aggiornamento continuo che si rifletta negli spazi espositivi e di comunicazione. I materiali scientifici conservati nei musei, specie quelli di storia naturale, hanno validità scientifica corrente, nel campo delle scienze sia pure (evoluzione, biogeografia, sistematica, tassonomia, ecologia, corologia) che applicate (sanità pubblica, medicina legale, veterinaria, agricoltura, merceologia). Quello attuale è un momento speciale per i musei, universitari e non; un momento in cui può succedere veramente di tutto: evoluzione, involuzione o stasi. Nell’educazione e comunicazione scientifica a tutti i livelli, il museo può costituire un centro di assoluta importanza nel rapporto fra scienza e società. Ma dove un museo universitario si rivela unico e insostituibile è nel coinvolgimento di quel pubblico adulto che, terminate le scuole, di scienza forse non avrà più modo di sentir parlare, se non nella forma frammentaria tipica dei mass media. Allora i musei universitari dovranno essere strumenti di education nel senso anglosassone del termine: comunicare, comunicare e ancora comunicare per far capire la scienza, per farne prendere coscienza e per coinvolgere nella scienza la società.
(Fonte: V. Vomero,
www.rivistauniversitas.it settembre 2016, n. 141)