Home 2010 18 Febbraio Rilievi di senatori della maggioranza su norme del DDL 1905
Rilievi di senatori della maggioranza su norme del DDL 1905 PDF Stampa E-mail
Nella seduta della Commissione cultura del 10 febbraio il sen. Possa (Presidente della Commissione) ha rilevato che le funzioni attribuite al senato accademico non appaiono adeguate. Giudica infatti opportuno attribuire a tale organo maggiore competenza sugli indirizzi strategici e programmatici relativi alla ricerca e alla didattica; in carenza di tali funzioni, il dislivello tra dipartimenti e facoltà o scuole, da un lato, e consiglio di amministrazione, dall'altro, sarebbe eccessivo. Giudica inoltre assai importante l'istituzione di cui all'articolo 12 dei ricercatori a tempo determinato e condivisibile il tenure track previsto, con l'eccezione di quanto disposto al comma 6. Dati i noti vincoli costituzionali per le assunzioni nella Pubblica amministrazione, si domanda infatti come sia possibile per le università assumere per chiamata diretta senza concorso pubblico in qualità di professore associato un  ricercatore a tempo determinato che abbia conseguito l'abilitazione scientifica nazionale.
Il senatore Calabrò (PdL), con riferimento alla disciplina dell'impegno dei professori e dei ricercatori, ha affermato di ritenere giusta la previsione di un tetto minimo orario per quanto concerne l'esercizio dell'attività didattica, mentre non reputa congrua la previsione di un impegno orario per la ricerca data l'oggettiva impossibilità di quantificarla entro parametri prestabiliti. Ha sottolineato invece che la capacità didattica andrebbe meglio valutata nel corso del procedimento per l'idoneità nazionale e non in sede locale, poiché è il concorso nazionale che certifica l'idoneità alla docenza. Analogamente, per quanto riguarda la verifica sull'operato e sulla professionalità dei docenti, non si può attribuire tale funzione a un organo esterno all'ateneo, tanto più se identificato nell'ANVUR. Ha dichiarato inoltre di paventare i rischi connessi al sistema delle idoneità nazionali senza limiti, mentre ha avanzato l'ipotesi di liste di idonei pari ai posti messi a concorso nell'anno dagli atenei o comunque in una misura percentuale maggiore ma fissa. Per ciò che attiene, invece, il trattamento economico, considerando che i docenti italiani percepiscono uno stipendio largamente inferiore alla media europea, ha sostenuto che è ingiusta la trasformazione degli scatti da biennali in triennali che si tradurrebbe soltanto in una penalizzazione economica eccessiva. Occorrerebbe invece una retribuzione incentivante integrativa. Per quanto riguarda i ricercatori già in ruolo, ha rilevato criticamente che essi restano privi di uno status giuridico e sono addirittura discriminati rispetto a quelli assunti nel nuovo ruolo, essendo prevista solo per questi ultimi la possibilità di chiamata diretta da parte degli atenei, una volta conseguita l'idoneità nazionale.
In occasione di un incontro con parti sindacali in data precedente (03-02-2010) il sen. Valditara, relatore del DDL, ha espresso l’intenzione di presentare un emendamento che consenta anche ai ricercatori di ruolo che ottengano l’abilitazione di essere chiamati direttamente dagli atenei.
(Fonte: Resoconti della commissione cultura del Senato 03-10-02-2010)