Home 2016 18 maggio SISTEMA UNIVERSITARIO DIVERGENZA DEL SISTEMA PER EFFETTO DELLE POLITICHE UNIVERSITARIE DEL FINANZIAMENTO
DIVERGENZA DEL SISTEMA PER EFFETTO DELLE POLITICHE UNIVERSITARIE DEL FINANZIAMENTO PDF Stampa E-mail

Il sistema universitario è stato governato in modo da produrre un’assoluta e totale divergenza. Perché? Perché le politiche universitarie del finanziamento delle università sono state basate su una serie di indicatori che incorporano una scelta di polarizzazione del sistema, che ha creato degli effetti allocativi fortissimi, per cui una piccola parte del sistema, corrispondente al Nord centrale, è stata relativamente difesa; una grande parte del sistema, il Nord periferico, il Centro e il Sud continentale è stata colpita fortemente e un’altra parte del sistema - le isole - è stata massacrata. Quindi, il Principe ha deciso che c’erano università migliori, premiate, e università peggiori. Come ha deciso il Principe? La mia personale opinione è che ha deciso tramite una delle peggiori politiche pubbliche degli ultimi anni. L’allocazione del fondo premiale per l’università è stata - a mio avviso - una delle peggiori politiche pubbliche degli ultimi anni. Gli indicatori sono stati definiti tutti dopo aver avuto i dati, sono cambiati tutti gli anni, ne sono stati usati ventidue in sette anni. Tutti gli indicatori sono relativi a valori assoluti e mai a indicatori di miglioramento. Quasi tutti gli indicatori hanno rapporti più con le condizioni di contesto in cui sono collocate le università che col comportamento delle università. La VQR, la Valutazione della Qualità della Ricerca gestita dall’ANVUR, è stata utilizzata anche in questo modo e siamo arrivati al paradosso che lo stesso indicatore della VQR, cioè l’IRAS3 [qualità del reclutamento] ha prodotto due classifiche completamente diverse in base agli stessi dati. Dunque, la politica ha prodotto la divergenza sulla base di scelte d-i-s-c-r-e-z-i-o-n-a-l-i del “Principe”, mascherate da indicatori tecnici. (Fonte: G. Viesti, forum organizzato dal Mattino di Napoli il16 marzo 2016)