Home 2016 25 gennaio SIST.UNIVERSIT. - EVOLUZIONE E PROPOSTE DI RIFORMA IPOTESI DI CHIUSURA E RISANAMENTO DI ATENEI
IPOTESI DI CHIUSURA E RISANAMENTO DI ATENEI PDF Stampa E-mail

Nella selezione dei neolaureati da assumere, i datori di lavoro tengono molto conto anche dell’università di provenienza dei candidati, palesemente privilegiando laureati presso atenei di alta qualità, localizzati soprattutto al Nord. Penso che, se risultasse impossibile eliminare, in tempi brevi, l’attuale rilevante divario qualitativo delle nostre università, da cui deriva una non ulteriormente tollerabile discriminazione dei laureati anche su base geografica, nel superiore interesse del Paese sarebbe preferibile chiudere tutte quelle meno dotate; e, con i conseguenti risparmi, finanziare gli studi degli universitari oggettivamente meritevoli residenti in zone sacrificate, soprattutto quelli provenienti da famiglie meno abbienti, presso le rimaste università di qualità, opportunamente potenziate utilizzando anche soggetti capaci (docenti e non) provenienti dagli atenei chiusi. Gli studenti universitari realmente promettenti, di qualunque latitudine e censo (in realtà numericamente molto inferiori rispetto a quanti regolarmente iscritti), e non inclini a recitare impunemente il ruolo di impenitenti fuoricorso, rappresentano, infatti, una fondamentale ed irrinunciabile risorsa per il futuro prossimo del nostro Paese. Contemporaneamente si dovrebbe avviare una vera e concreta riqualificazione delle università sacrificate risanabili, non escludendo incentivati ed interessati interventi privati, per reimmetterle al più presto in un sistema universitario nazionale finalmente equilibrato, moderno ed omogeneamente efficiente. (Fonte: G. Cama, da una lettera a Beppe Severgnini, CorSera 09-01-16)