Gli stipendi dei professori universitari nella comunità europea |
Un confronto serio e realistico tra le retribuzioni dei docenti universitari richiede l’esame delle relative tabelle stipendiali con tutte le voci che compongono la retribuzione lorda e le ritenute. In Italia la retribuzione ha una sola componente: lo stipendio di base. Negli altri Paesi europei la retribuzione comprende: - La componente di base; - La componente di posizione; - La componente di merito. E poichè le due ultime componenti variano da Paese a Paese e, per lo stesso Paese, varia da università a università, nella generalità dei casi le rare e scarne tabelle esistenti non possono che riportare i risultati del confronto, fatto solo sulla componente di base e pertanto i risultati che ne risultano non rispecchiano la situazione e quindi sono fuorvianti. Un’altra osservazione riguarda la domanda: il confronto deve essere fatto tra le retribuzioni lorde o tra le retribuzioni nette? A nostro avviso il confronto deve essere fatto tra le retribuzioni nette, perché sono quelle che attengono ai soldi che vanno nelle tasche degli interessati. Altro dato caratteristico da tener presente nel confronto è l’effetto ottico creato dai valori superiori della scala retributiva dei professori italiani, dovuto alla differenza tra anzianità potenziale e anzianità reale. In effetti, in Italia la struttura delle carriere è molto ritardata perché si diventa professore, a qualsiasi livello, più tardi che altrove, per cui i livelli retributivi più alti riportati nelle tabelle rimangono, per la maggior parte dei docenti, semplicemente teorici, perché non si fa in tempo a raggiungere l’anzianità sufficiente. Il confronto andrebbe quindi fatto valutando la retribuzione dei docenti per l’intera carriera accademica. Da quanto detto possiamo dedurre che, probabilmente, non ha senso parlare di confronto delle retribuzioni dei docenti universitari di Paesi diversi. Un confronto realistico sarebbe invece quello che riguarda le retribuzioni di coloro che ricoprono, nel Paese di appartenenza, posti di pari livello. Ad esempio in Spagna gli impiegati pubblici sono suddivisi in trenta livelli e i docenti universitari sono equiparati ai livelli dal 26 al 29. In Italia i professori ordinari sono equiparati ai livelli dell’alta dirigenza statale (ambasciatore metropolitano) e quindi il confronto andrebbe fatto con le retribuzioni di quest’ultimi. Comunque, se dovesse essere ritenuto utile anche il confronto con le retribuzioni dei docenti universitari degli altri Paesi, noi non ci tireremmo indietro, purché siano disponibili tutti i dati necessari per ottenere un risultato aderente alla realtà. E per acquisire i dati necessari e aggiornati la strada da seguire non può che essere quella “diplomatica”. Sarà il MIUR che dovrà richiedere, direttamente o tramite il Ministero degli Esteri, i dati alle ambasciate dei Paesi che ci interessano per il confronto. L’elaborazione dei dati così raccolti potrebbe poi essere fatta dal Cineca. (A. Liberatore, Segretario Nazionale USPUR 20-01-2010) |