Home 2010 15 Marzo Un resoconto dei lavori del CUN
Un resoconto dei lavori del CUN PDF Stampa E-mail
Nelle sessioni trascorse: approvazione del Prin 2008, prima graduatoria del Firb, avvio delle commissioni per le valutazioni comparative del primo semestre 2008, preparazione del nuovo programma CIVR sarebbero stati "fenomeni" da segnalare se avessero avuto un minimo di tempestività rispetto ai tempi previsti. E invece siamo qui ancora ad attendere di sapere quanti soldi arriveranno per limitare il danno inferto con i tagli della legge 133, ovvero le rimesse dallo scudo fiscale, e la firma del bando per i progetti di ricerca di interesse nazionale per il 2009, da qualche tempo preannunciata. A questo riguardo è curiosa la motivazione, diffusa dal presidente in seduta ufficiale, del ritardo con cui è stata resa nota la lista dei progetti approvati nella seduta del 22 dicembre del comitato dei valutatori: la notizia sarebbe stata trattenuta dall'ufficio stampa del ministero in attesa di un calo di interesse nell'opinione pubblica attorno alla figura del ministro per poter così riattirare l'attenzione sulla stessa. Questo, ammesso che sia vero (e non ho ragione per dubitarlo) vi dà il metro della situazione.
Sulle procedure per la nomina dei commissari per i concorsi del 2008 segnalo che è prevista la continuazione delle votazioni ancora per tutto marzo, anche se ormai riguarda pochi SSD, e fino al completamento della serie non si potrà dare l'avvio alle procedure relative alla seconda sessione del 2008 (la scorsa settimana è stata presentata al riguardo una nota del direttore Tomasi). Nel frattempo si è provveduto alla composizione delle commissioni di conferma per i ricercatori per il biennio 2010-2011. Sul Firb la scelta ministeriale è stata quanto meno curiosa. Sono stati ammessi al colloquio soltanto i progetti che hanno ricevuto 40/40, e sono stati esclusi anche quelli con uno o due punti in meno. Vista la "rapidità" dell'esame dei progetti, credo che non sia stato proprio facile distinguere per valori minimi la validità delle proposte, e infatti erano sembrate sensate le voci che attestavano l'indicazione da parte della commissione finale di allargare il colloquio ai tre voti più alti.
Una parte del lavoro del Consiglio ha riguardato la valutazione della produzione scientifica dei docenti, sia attraverso incontri con una commissione specifica del CNR e con il presidente del CIVR in vista della Valutazione Quinquennale della Ricerca 2004-2008, sulla metodologia della stessa su cui è stato approvato un parere. E' stato inoltre votato un documento di proposta dei criteri minimi di "riconoscimento" della scientificità delle pubblicazioni, in funzione dell'anagrafe dei docenti. Con questo si è voluto attestare il raggiungimento di un'opinione condivisa, al di là di quanto propongono singoli e "incontrollati" gruppi di lavoro, su quali possano essere le metodologie di individuazione dei modi e degli spazi di pubblicazione (al di là dei criteri bibliometrici, quando e se condivisi), anche perché che la legge prevede la necessità di "pubblicazioni" nel biennio precedente per ottenere gli scatti stipendiali.
Siamo al solito intervenuti per segnalare alcune disfunzioni nella politica universitaria, come l'imposizione del controllo preventivo da parte della Corte dei Conti sui contratti di consulenza e collaborazione da pare delle università o sul ritardo e la modalità di distribuzione del FFO per il 2010 chiedendo prontezza di erogazione, un minimo di programmazione (certa e quinquennale) e una ridefinizione dei criteri di premialità. Su quest’ultimo documento abbiamo avuto una curiosa "contro"-mozione da parte del senato accademico dell'università di Torino, il cui rettore dovrebbe far parte del CUN, ma da lungo tempo ormai ne è assente.
Abbiamo ancora richiamato, in occasione delle prime verifiche degli ordinamenti didattici (la cui consegna è stata prorogata al 31 marzo), le difficoltà sorte dall'emanazione della nota 160 del 4 settembre 2009: il sistema universitario deve reggersi su decreti precisi, non su elenchi di intenzioni che non possono essere assunti quali strumenti legislativi.
In conclusione vi segnalo quella che forse è stata l'azione più politica del Consiglio, ovvero l'emanazione del parere sul disegno di legge governativo sull'università, la cui discussione si è aperta nel dicembre scorso alla VII commissione del Senato. Il nostro documento è stato lungamente discusso nelle tre commissioni interessate (Autonomia, Programmazione e Reclutamento/Stato giuridico) che hanno prodotto delle relazioni che davano un giudizio non proprio entusiasmante della proposta avanzata dal Governo e che non coincidevano con l'opinione di una parte dell'aula. Il compromesso raggiunto, per arrivare alla diffusione di un documento in tempi umani, è stato un ampio testo diviso tra un'introduzione "buonista" e una serie di allegati in cui sono evidenziate le criticità. (S. Zilli, zillis@units.it 02-03-2010)