Home 2015 26 ottobre STUDENTI RICORSI CONTRO I TEST D’INGRESSO. SCARSO IMPEGNO DEL MIUR PER CONTRASTARE I RICORRENTI
RICORSI CONTRO I TEST D’INGRESSO. SCARSO IMPEGNO DEL MIUR PER CONTRASTARE I RICORRENTI PDF Stampa E-mail

Più rapidi dell'anno scorso, i ricorsi contro i test di Medicina e Odontoiatria sono già pronti ad inondare il Tar del Lazio. Il popolo degli aspiranti camici bianchi, ritrovatosi l'altroieri ad affrontare il quiz di accesso nelle Università italiane, non ha perso un minuto per mobilitarsi nella direzione di una nuova immatricolazione in massa e in sovrannumero. Forti della vittoria nell'estate del 2014, poi confermata nel merito con recentissime sentenze, gli studi legali ormai specializzati nella materia puntano a replicare quel risultato, magari aumentando la platea dei beneficiari: un'ordinanza che ammetta all'immatricolazione, oltre il tetto stabilito per ogni ateneo, i candidati esclusi per insufficienza di punteggio. E poco importa che la graduatoria nazionale sarà pubblicata solo il 7 ottobre.
Il principio cui si appelleranno gli avvocati per provare a scardinare anche quest'anno il meccanismo tanto criticato del numero programmato di immatricolabili, nei corsi di laurea in Medicina e in Odontoiatria, è lo stesso dello scorso anno. Non serve attendere i punteggi, perché la parola chiave è la violazione della riservatezza nei concorsi. E il ministero dell'Università, da controparte in causa in quanto sovrintende al sistema dei test, non sembra che si impegni troppo a mettere i bastoni tra le ruote ai ricorrenti. Quest'anno il ministero ha eliminato il codice numerico, ma soltanto a metà. L'altra metà è stata apposta con un doppio adesivo (uno sul foglio del quiz e un altro sulla scheda anagrafica) dai concorrenti, alla consegna dell'elaborato. «E qui si ripresenta il problema - spiega l’avv. Bonetti - perché l'operazione è avvenuta dinanzi alle commissioni». Magari con una cabina come quelle elettorali, avrebbero risolto il problema. E invece no. I direttori dei dipartimenti sono già presi dal timore di una nuova ondata di iscritti in sovrannumero. Mancano aule e docenti, dicono. E chissà che il ministero non decida pure di astenersi dall'appellare le sentenze di accoglimento. Esattamente come ha fatto l'anno scorso. (F. Barile, Gazzetta del Mezzogiorno 10-09-15)