Home 2015 7 settembre IN EVIDENZA TUTTI ADDOSSO AI BARONI. UN COLLAGE DI CITAZIONI DOC
TUTTI ADDOSSO AI BARONI. UN COLLAGE DI CITAZIONI DOC PDF Stampa E-mail

Nicola Casagli su Roars ha messo insieme un collage di citazioni sui baroni che per la completezza e per l'autorevolezza degli autori merita di essere riprodotto.

“Una legge contro ogni forma di clientela e contro i baroni che va esclusivamente nell’interesse del mondo universitario (Letizia Moratti, Ministro, 2005). L’università? È un bordello – Dal palco di Confindustria attacco del ministro alle baronie – C’è un sistema di governo degli atenei che va cambiato: serve una rivoluzione che metta mano al vertice, faremo tutto in un anno (Fabio Mussi, Ministro, 2006). Bisogna finirla con la follia delle università che falliscono, con i corsi che si moltiplicano per i baroni che stanno in giro. Non si può continuare così (Giulio Tremonti, Ministro, 2010). La riforma dell’Università è positiva ma bisogna porre fine ai poteri dei baroni (Giulio Tremonti, Ministro, 2010). Vedo gli studenti, i professori e i baroni manifestare dalla stessa parte (Maria Stella Gelmini, Ministro, 2010). I ricercatori fanno il gioco dei baroni (Maria Stella Gelmini, Ministro, 2010). Via i baroni dagli Atenei, largo ai giovani (Maria Stella Gelmini, Ministro, 2010). Non fatevi strumentalizzare dai baroni e dai centri sociali (Maria Stella Gelmini, Ministro, 2010). Gli studenti che contestano le riforme del governo rischiano di difendere i baroni, i privilegi e lo status quo (Maria Stella Gelmini, Ministro, 2010). Chi è salito sui tetti per protestare contro la riforma dell’Università difende i baroni (Silvio Berlusconi, Presidente del Consiglio, 2010). Il Ministro avrebbe dovuto avere il coraggio di chiudere la metà delle università italiane: servono più a mantenere i baroni che a soddisfare le esigenze degli studenti (Matteo Renzi, sindaco di Firenze, 2013). Ma come sarebbe bello se riuscissimo a fare cinque hub della ricerca, cosa vuol dire? Cinque realtà anziché avere tutte le università in mano ai baroni (Matteo Renzi, sindaco di Firenze, 2013). Basta baroni, offendono le università e i giovani. Col blocco del turnover muore la ricerca (Maria Chiara Carrozza, Ministro, 2013). Ma questo è il vero problema in questo paese, e questo [la procedura AVA] lo portiamo avanti con assoluta fermezza anche se abbiamo bisogno della corazza dalle pallottole dai baroni. Ma questo lo facciamo (Stefano Fantoni, Presidente ANVUR, 2014). Ci dicono di cambiare e noi cambieremo. Sono 20 anni che dicono che le università fanno schifo, smettiamo di dare poteri ai baroni (Matteo Renzi, Presidente del Consiglio, 2015)”. (Fonte: N. Casagli, Roars 14-08-15).

Ci si può domandare se qualcuno degli autorevoli personaggi citati è mai riuscito a migliorare l'università inveendo contro i baroni o se invece quasi tutti abbiano fatto poco per impedire, come ha evidenziato Casagli, "le troppe riforme che hanno sepolto gli Atenei sotto un macigno di inutile burocrazia". Anche V. Onida, presidente emerito della Corte Costituzionale, opina (CorSera 29-08-1) che “c’è una sovrabbondanza di testi normativi disorganici e in continua modificazione ... L’accavallarsi di disposizioni varie in simili provvedimenti non favorisce certo la chiarezza ... Oggi la qualità delle leggi è persino peggiorata: certi testi sono talvolta quasi incomprensibili”.