Home 2015 8 luglio VARIE I TEMPI PER RECUPERARE L'INVESTIMENTO NELLA FORMAZIONE UNIVERSITARIA
I TEMPI PER RECUPERARE L'INVESTIMENTO NELLA FORMAZIONE UNIVERSITARIA PDF Stampa E-mail

Considerando i costi diretti (tasse universitarie) e indiretti (libri, pc, materiale didattico), la rinuncia a percepire uno stipendio durante i cinque anni di studi e le prospettive retributive sul mercato del lavoro, uno studente del Politecnico di Milano recupererà l'investimento nella formazione dopo 11,8 anni, che diventano 13,1 se si tratta di un ragazzo fuori sede. Alla Bocconi ne serviranno 12,4 (13,4 considerando l'affitto a Milano e le spese basilari di sostentamento), alla Cattolica 13 (14,3 fuori sede).
È quanto emerge dallo University report di JobPricing, l'Osservatorio sulle retribuzioni presieduto da Mario Vavassori, in collaborazione con Repubblica.it. Anche gli atenei della Capitale (Luiss, Tor Vergata e Sapienza nell'ordine) sono ben posizionati, anche se pagano il costo della vita di Roma e vedono dilatarsi i tempi di ritorno dall'investimento nei casi dei fuori sede. In coda a questa speciale classifica, le Università degli Studi di Cagliari, della Calabria, di Messina e di Napoli Parthenope: in questi casi gli studenti impiegano oltre 20 anni per rientrare delle spese.
"Le grandi Università hanno un buon appeal sul mercato del lavoro, garantendo retribuzioni che generalmente accorciano i tempi per cogliere i frutti degli studi", sintetizza Vavassori. Se resistono gli atenei storici come Pavia, Pisa, Padova o Perugia, solo per citarvi alcuni, in generale escono ridimensionati quelli "a carattere condominiale", cioè nati su un bacino territoriale piccolo e non in grado di offrire sbocchi lavorativi di alto livello una volta che i ragazzi si sono formati. Per il sistema italiano è una piccola lezione: "Deve riprendere la stagione delle grandi Università, legate a un mercato del lavoro di riferimento e non a un quartiere", spiega l'esperto. (Fonte: R. Ricciardi, La Repubblica A&F 25-05-15)