Home 2015 8 luglio VARIE “RAPPORTO ANNUALE 2015” DELL’ISTAT. INVESTIMENTI IN R&S, RAPPORTO TRA ISTRUZIONE E MERCATO DEL LAVORO
“RAPPORTO ANNUALE 2015” DELL’ISTAT. INVESTIMENTI IN R&S, RAPPORTO TRA ISTRUZIONE E MERCATO DEL LAVORO PDF Stampa E-mail

Nel Rapporto si legge che “Le imprese italiane mostrano una modesta propensione all’investimento in ricerca e sviluppo (lo 0,7 per cento del Pil a fronte di una media Ue dell’1,3 per cento), ma si collocano sopra la media europea in termini di propensione all’innovazione, più aderente alle caratteristiche delle nostre imprese (42 per cento di innovatrici rispetto a 36 per l’Ue). Ciò si traduce in un numero di registrazioni di marchi e di prodotti di design industriale tra i più elevati al mondo. L’intensità brevettuale del paese è inferiore a quella media europea (circa 75 brevetti per milione di abitanti contro 111 per l’Ue). Tuttavia il rapporto tra numero di brevetti e spesa per R&S è tra i più alto dell’Ue”.Sulla questione del rapporto tra istruzione e mercato del lavoro, si legge: “Come è ampiamente documentato nel Rapporto, il titolo di studio continua a costituire sul mercato del lavoro un vantaggio notevole: nel 2014 il tasso di disoccupazione dei laureati è all’8 per cento, quasi nove punti in meno rispetto a quello di chi possiede la licenza media. Il divario sale a 18 punti per il tasso di mancata partecipazione al mercato del lavoro (13 per cento dei laureati, 31 per cento per i meno istruiti). Tra i laureati il tasso di occupazione si attesta nel 2014 al 75 per cento (a fronte del 63 per cento tra i diplomati e al 42 per cento tra i meno istruiti).” E più avanti: “Anche i dati sui dottori di ricerca confermano che l’investimento in alta formazione assicura retribuzioni più elevate e maggiore soddisfazione professionale. A quattro anni dal conseguimento del titolo nove dottori di ricerca su dieci sono occupati; l’85 per cento svolge una professione di tipo intellettuale, scientifico o di elevata specializzazione". (Fonte)