Home 2015 18 maggio IN EVIDENZA LA DIRETTRICE DEL CERN FABIOLA GIANOTTI: PIÙ IDEE E MENO BUROCRAZIA PER FAR RIPARTIRE L'ITALIA
LA DIRETTRICE DEL CERN FABIOLA GIANOTTI: PIÙ IDEE E MENO BUROCRAZIA PER FAR RIPARTIRE L'ITALIA PDF Stampa E-mail

Professoressa Gianotti, ma come è vista dalla Svizzera questa Italia così complicata? «L'Italia ha una burocrazia molto pesante e snellire le procedure non potrebbe che portare beneficio allo sviluppo economico ma anche all'iniziativa del singolo. II Cern ne è un esempio». Che organizzazione avete? «Siamo una macchina leggera, con poca burocrazia e una semplificazione della gerarchia. L'autorità viene dalle idee e non dai gradi. L'idea brillante di un giovane di 26 anni viene premiata. Tutto funziona per merito». Magari con scienziati al posto di politici e burocrati le cose migliorerebbero? «Se la mettiamo cosi: "scienziati o burocrati", allora dico scienziati. La verità è che ci vogliono politici in gamba». E nel frattempo le menti fuggono all'estero. «Abbiamo molte menti eccellenti poco valorizzate. Al Cern l'Italia ha un ruolo fondamentale, basti pensare che 4 direttori su 16 sono italiani. E non è un caso. II problema dell'Italia è quello di riuscire a mantenere l'eccellenza nel campo della fisica delle particelle che si e costruita nei decenni e nasce negli anni 30 con i colleghi di via Panisperna. Però la mancanza di fondi e di posti per i giovani, il precariato, sono aspetti che rischiano di mettere in pericolo questa posizione. I giovani sono costretti o ad abbandonare la ricerca o ad andare all'estero». Quanto investe l'Italia nel Cern? «Un miliardo di franchi. L'equivalente tra tutta la popolazione italiana di un cappuccino pro capite. Mentre ricordo che gli obiettivi scientifici del Cern sono ambiziosissimi e richiedono lo sviluppo di tecnologie di punta in moltissimi settori che vengono trasferite alla società». Un esempio? «L'esempio più famoso è il web che fu inventato al Cern nel 1989 per facilitare lo scambio di informazioni tra gli scienziati coinvolti nei progetti del Cern e che poi ha cambiato il modo in cui la società accede all'informazione. È vero che se il web non fosse stato inventato al Cern qualcun altro lo avrebbe fatto, ma questo qualcun altro ci avrebbe messo un brevetto e tutti dovremmo pagare. Per fortuna è arrivato prima un ente di ricerca in fisica finanziato da denaro pubblico europeo i cui risultati appartengono all'umanità. Altri esempi? II metal detector, la risonanza magnetica, la Adroterapia con fasci di protoni che rappresenta una delle terapie più innovative e di maggiori prospettive in campo oncologico». (Fonte: La Stampa 14-04-2015)