Home 2015 18 marzo SCUOLA LA SCUOLA MEDIA DIMENTICATA
LA SCUOLA MEDIA DIMENTICATA PDF Stampa E-mail

Ma c’è una grande assente nella riforma elaborata in questo anno, pressoché mai citata nei lunghi dibattiti: la scuola media. La più grande innovazione scolastica del secolo scorso, dopo cinquant’anni, segna il passo: per organizzazione, programmi e struttura. Doveva servire a dare una preparazione di base a tutti. E così è stato. Ma è diventata il vero moltiplicatore delle differenze socio-economiche. Un triennio dal quale i ragazzi escono senza una preparazione adeguata ai tempi e senza le idee chiare su che cosa fare dopo. Ed è anche una delle cause principali della dispersione scolastica che rovina molti giovani subito dopo la licenza media, portandoli ad addii prematuri. I numeri parlano da soli: al Sud un ragazzo su quattro lascia la scuola già al primo biennio delle superiori, mentre l’Europa ha fissato come obiettivo comune per il 2020 la soglia massima del 10% di abbandoni. Ora che ci si è resi conto che, in assenza di un’idea forte sulla riforma, ci vuole un supplemento di lavoro, ci sarebbe da pensare anche a questo: non solo a come dividere il miliardo stanziato nella legge di Stabilità tra assunzioni di precari, di cui nelle ultime ore si sono persi anche i numeri, bonus, scatti di stipendio, sgravi per le scuole paritarie e fondi per i laboratori, ma anche a come raddrizzare quel ramo fragile della scuola italiana, che ancora una volta è stato dimenticato. (Fonte: G. Fregonara, O. Riva, CorSera 04-03-2015)