Home 2015 18 marzo RICERCA. RICERCATORI MIGLIORAMENTO DELLA RAPPRESENTANZA NEGLI ORGANI DI ATENEO CHIESTA DALL’ADI PER ASSEGNISTI E RTD
MIGLIORAMENTO DELLA RAPPRESENTANZA NEGLI ORGANI DI ATENEO CHIESTA DALL’ADI PER ASSEGNISTI E RTD PDF Stampa E-mail

L’Adi, l’associazione che riunisce dottori e dottorandi di ricerca, dà atto al CUN e al suo presidente Lenzi di aver «coraggiosamente» affrontato la questione del blocco del turnover (su questo il CUN ha prodotto una serie di documenti per «Ripensare l’assetto della docenza universitaria») e rivolge ora un nuovo appello all’organo consultivo per intervenire anche su un altro tema: quello dei diritti di rappresentanza. «A partire dall’approvazione della legge 240/2010, l’Adi - si legge nella lettera inviata a Lenzi - si è impegnata nei molteplici percorsi di riscrittura degli statuti universitari, al fine di garantire ai dottorandi il proprio legittimo spazio di rappresentanza in seno agli organi di ateneo, in primo luogo nei senati accademici». «Lì dove questa nostra battaglia è riuscita - continua la missiva -, le istanze dei dottorandi e dei dottori di ricerca hanno sempre goduto di piena cittadinanza. Da questa esperienza vogliamo ripartire oggi, nella matura consapevolezza della centralità che gli oltre 15mila assegnisti di ricerca e i 4mila Rtd rivestono ormai nella comunità accademica». «Riteniamo dunque - conclude il testo - non più procrastinabile un intervento complessivo per il miglioramento delle condizioni di rappresentanza di Assegnisti e Ricercatori a tempo determinato negli organi di ateneo, condizioni attualmente poco garantite, gravemente lacunose o del tutto compromesse dalla mancata corrispondenza dell’elettorato attivo con quello passivo». (Fonte: M. Bortoloni, Scuola24 20-02-2015)