Home 2015 20 gennaio VARIE LA RIORGANIZZAZIONE DEL MIBACT (MINISTRO DEI BENI E DELLE ATTIVITA CULTURALI E DEL TURISMO)
LA RIORGANIZZAZIONE DEL MIBACT (MINISTRO DEI BENI E DELLE ATTIVITA CULTURALI E DEL TURISMO) PDF Stampa E-mail

La riorganizzazione del Mibact (Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo) ha riequilibrato il numero di posizioni dirigenziali previste per i nostri 3 tipi di istituti della cultura (archivi, biblioteche e musei). Dopo la riforma, Archivi e Biblioteche avranno 27 dirigenti su un totale di 148 istituti, i musei 34 su un totale di oltre 400. Come mostra il semplice confronto numerico, nessuna penalizzazione, ma solo un parziale riequilibrio. Negli atti della riforma vi sono invece norme che riconoscono l'autonomia tecnico-scientifica di tutti gli istituti della cultura, li dotano di un’apposita Direzione generale centrale e aumentano i poteri dei direttori (siano essi funzionari o dirigenti). Sono stati mantenuti tutti gli istituti centrali. Si sono tutelate le rispettive specificità. La direzione delle biblioteche sarà perciò affidata agli stessi bravi, anzi bravissimi, funzionari bibliotecari che fino a oggi hanno retto la maggior parte delle 46 biblioteche statali. Funzionari che è mia intenzione valorizzare, cosi da non pregiudicare alcun percorso di carriera. Il rango di uffici periferici del Ministero è quello che le biblioteche hanno sempre avuto; anzi, la riforma le sottrae al rapporto gerarchico con le Direzioni regionali e le riconduce direttamente alla Direzione generale Biblioteche. I «vari» accorpamenti denunciati, se e ove avverranno, saranno compiuti esclusivamente per migliorare la fruizione e la valorizzazione del patrimonio culturale e in coerenza con ragioni di carattere storico, artistico, architettonico o culturale. L’eventuale creazione di «poli bibliotecari» potrà avvenire solo se utile a migliorare l'andamento degli istituti. (Fonte: D. Franceschini, ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, CorSera 01-12-2014)