Home 2015 20 gennaio LAUREE-DIPLOMI-FORMAZIONE POST LAUREA-OCCUPAZIONE TEST NAZIONALE PER L'ACCESSO ALLE SPECIALIZZAZIONI DI MEDICINA. UN ALTRO “PASTICCIACCIO BRUTTO”
TEST NAZIONALE PER L'ACCESSO ALLE SPECIALIZZAZIONI DI MEDICINA. UN ALTRO “PASTICCIACCIO BRUTTO” PDF Stampa E-mail

Al termine dello svolgimento delle prove del primo test nazionale per l'accesso alle specializzazioni di medicina il Miur emetteva una circolare per annunciare l'annullamento dei risultati, a causa di una «grave anomalia» nella preparazione delle buste da parte del consorzio Cineca; poi faceva marcia indietro dichiarando validi i test ma «neutralizzando» due domande. Ieri il Tar del Lazio ha preso una decisione che apre nuovi imbarazzanti interrogativi sull'organizzazione del concorso da parte del ministero, mentre solo due giorni fa in procura a Roma è atterrato nientemeno che un esposto penale con denunce di pesanti irregolarità. Alcuni soggetti sarebbero stati liberi di copiare, in alcuni atenei i computer sarebbero stati connessi a Internet. La segnalazione più grave, però, è un'altra. Dopo il pasticcio dell'inversione dei quiz somministrati da parte del Cineca, il ministero ha dichiarato comunque valide le prove abbonando (cioè assegnando il massimo punteggio a ogni concorrente a prescindere dal grado di correttezza della risposta data) due quiz. «Invece di limitarsi a comunicare la decisione», spiega però uno degli avvocati autori dell’esposto, «qualcuno è intervenuto materialmente in ciascuno dei compiti salvati per invalidare le due domande. Le prove sono state riaperte e modificate dall'interno nei giorni successivi alla consegna. Siccome i candidati non hanno potuto stampare le loro prove, chi ci garantisce che queste non possano essere state manipolate alzando il punteggio di qualcuno a discapito di altri?». Ipotesi gravissima, visto che le prove al pc avrebbero dovuto prevenire le manomissioni materiali delle prove denunciate in passato da inchieste e trasmissioni televisive. Gli avvocati dopo un accesso agli atti, hanno anche riscontrato che le giravolte del ministero non sarebbero state accompagnate dai necessari atti formali. «La decisione di abbuonare le due domande si sarebbe dovuta prendere con un decreto motivato, di cui non c'è traccia», dicono. Gli avvocati avevano anche chiesto al Tar del Lazio di emettere un decreto cautelare urgente che bloccasse il «count down» di cinque giorni che scatta per ogni medico nel momento in cui riceve la lettera di assegnazione. Il giudice amministrativo ha accolto la richiesta. E ora bisognerebbe anche rivedere la graduatoria per quei giovani specializzandi che hanno già dovuto accettare la destinazione assegnata. Ma il Miur frena: «I posti saranno assegnati secondo i criteri previsti nel bando». (Fonte: M. Villosio, Il Tempo 18-12-2014)