Home 2014 18 novembre TEST UNIVERSITARI SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE MEDICHE. ANNULLAMENTO E POI SALVATAGGIO DEI TEST D’ACCESSO
SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE MEDICHE. ANNULLAMENTO E POI SALVATAGGIO DEI TEST D’ACCESSO PDF Stampa E-mail

Il ministero dell’Istruzione aveva deciso di annullare le prove scritte del primo concorso nazionale per l’ingresso alle Scuole di Specializzazione in Medicina. Alla base della decisione quella che il dicastero ritiene una «grave anomalia» registrata nel fine settimana e confermata alle 8.52 di venerdì sera: sono state invertite le domande delle prove del 29 ottobre con quelle del 31. Uno scambio, spiega il Miur, causato dal Cineca (il Consorzio interuniversitario cui è stata affidata la gestione del test) e che «ha riguardato esclusivamente le trenta domande comuni a ciascuna delle due aree, Medica e dei Servizi clinici. Nessuna anomalia nei dieci quesiti specifici per ciascuna tipologia di scuola». Insomma, tutto da rifare. Più di 11.000 candidati (11.242 per l’esattezza, pari al 92,4% del totale degli iscritti) sarebbero dovuti tornare a rispondere il 7 novembre, stavolta in una sola giornata, a nuove domande.
Ma dopo una giornata di polemiche, il Miur fa dietrofront: «Le prove per l’accesso alle Scuole di Specializzazione in Medicina del 29 e 31 ottobre non dovranno essere ripetute. Abbiamo trovato una soluzione che ci consente di salvare i test». Lo annuncia il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini dopo aver riunito a Roma la Commissione nazionale incaricata questa estate di validare le domande del quiz. La Commissione ha vagliato i quesiti proposti ai candidati per l’Area Medica (29 ottobre) e quella dei Servizi Clinici (31 ottobre) stabilendo che, sia per l’una che per l’altra Area, 28 domande su 30 sono comunque valide ai fini della selezione. I settori scientifico-disciplinari di ciascuna Area sono infatti in larga parte comuni. A seguito di un confronto con l’Avvocatura dello Stato e del verbale della Commissione si è deciso di procedere, dunque, con il ricalcolo del punteggio dei candidati, neutralizzando le due domande per Area che sono state considerate non pertinenti dal gruppo di esperti. Ma la rivolta è partita e il caso ormai è esploso. Oltre all’annuncio di ricorsi e cause collettive, è intervenuto anche l’Ordine dei Medici che chiede «rispetto per i nostri giovani e per il loro impegno e le loro speranze». La Fp-Cgil Medici, sottolinea: «Non vogliamo tornare al passato: il concorso nazionale con un’unica graduatoria è frutto di una battaglia che ci ha visto impegnati in prima linea e che difenderemo nonostante l’inaudita incapacità dimostrata da chi doveva gestire il concorso. Certo non ci immaginavamo che una gestione quantomeno pressappochista trasformasse un successo in una pessima figura per il Miur e per la pubblica amministrazione. Noi saremo al fianco dei giovani medici che hanno subito un danno e continueremo a batterci per una prova nazionale che abbia la garanzia di una procedura trasparente e rispetti le norme: Si premi realmente chi merita».
(Fonte: Corsera 02 e 03-11-2014)