Home 2014 18 novembre TEST UNIVERSITARI SPECIALIZZAZIONI, TEST DI ACCESSO, ABILITAZIONE. UN SUPERLAVORO PER I TAR
SPECIALIZZAZIONI, TEST DI ACCESSO, ABILITAZIONE. UN SUPERLAVORO PER I TAR PDF Stampa E-mail

Dopo che il ministro Giannini ha deciso di ricalcolare il punteggio del concorso nazionale per l’accesso alle Specializzazioni di Medicina, moltissimi candidati si sentono danneggiati a causa dell’annullamento delle due domande erroneamente scambiate nei test. E minacciano ricorsi al TAR che, se accolti, permetterebbero a buona parte degli 11.242 interessati di ottenere una sospensiva per essere ammessi alle borse di specializzazione, nonostante ce ne siano solamente 5 mila a disposizione. «Un caos che si andrebbe a sommare a quello già visto per l’ingresso al primo anno di Medicina – commenta Fabrizio Premuti, Presidente di Konsumer Italia −. Quest’anno, sono stati quasi 6 mila i candidati ammessi dal TAR, che si sono aggiunti ai 10 mila vincitori dei test dello scorso aprile. Con il risultato che le aule traboccano di studenti e che la Facoltà di eccellenza dell’Università italiana rischia il collasso».
A rischiare il collasso, però, ci sono anche le aule dei tribunali amministrativi: «Sì – prosegue Premuti − stanno piovendo ricorsi al TAR (più di 3 mila solo per la prima tornata) contro i giudizi di inidoneità per la procedura di abilitazione scientifica degli aspiranti docenti universitari. Alcune sentenze, depositate la scorsa settimana, hanno già accolto i ricorsi parlando esplicitamente di “illegittima formazione della Commissione nazionale per l’assenza dei requisiti di qualificazione” e di “carenze nella motivazione del giudizio negativo espresso”. Il Miur ha deciso di consentire a chi non è stato giudicato idoneo nelle tornate precedenti (2012 e 2013) di ripresentarsi alla prossima sessione primaverile (dal 1° marzo 2015) per riprovare l’esame di abilitazione, e di allungare la validità del titolo da 4 a 6 anni. «Il problema è che la maggior parte delle sentenze non arriverà prima dell’autunno 2015, mentre gli atenei (come l’Università di Bari) stanno già attivando le procedure di chiamata – conclude il Presidente di Konsumer – di docenti che non ne avrebbero diritto, mentre altri penalizzati da valutazioni illegittime rimangono a casa. È la morte della meritocrazia e la vittoria del nepotismo».
(Fonte: AGENPARL Roma 05-11-2014)