Home 2014 1 agosto RECLUTAMENTO SULLE RIPERCUSSIONI ECONOMICHE DI NON CONGRUE ASSUNZIONI
SULLE RIPERCUSSIONI ECONOMICHE DI NON CONGRUE ASSUNZIONI PDF Stampa E-mail

Ci interessa annotare qualcosa sulle parole del Ministro, riassumibili attraverso il seguente enunciato (riportato fra “caporali” nel testo, e quindi attribuito direttamente all’intervistata):
«Cambierò tutto. Il sistema dell’abilitazione nazionale va trasformato, e i concorsi locali vanno aboliti tout court. Ogni università deve poter assumere i docenti che vuole. Chi assumerà parenti e ricercatori incapaci lo farà a proprio rischio e pericolo: gli atenei che produrranno poco subiranno ripercussioni economiche, gli taglieremo i fondi».
Ora, la materia del reclutamento del personale docente e ricercatore universitario è stata oggetto di normativa la più varia nei 150 di storia unitaria del nostro Paese, e di certo non vogliamo impancarci ad esperti e giudici supremi di una sì grande messe di idee, pratiche e valutazioni di merito, che hanno purtuttavia contribuito a determinare la composizione del nostro corpo accademico. Ci ha incuriosito, però, l’approccio schematico del Ministro Giannini, convinta di possedere la soluzione che i suoi predecessori, in un secolo e mezzo, non avevamo proprio visto, un vero uovo di Colombo: l’abolizione dei concorsi.
Il ritornello delle punizioni in termini di “ripercussioni economiche” è uno slogan già sentito molte volte, e quindi diciamo la nostra anche su questo: l’uovo di Colombo rischia di diventare immangiabile. Non è accettabile innanzitutto l’assioma che è implicato da questo discorso, e cioè che, se le valutazioni concorsuali sono delle ciofeche, quelle per determinare il merito delle Università – da cui far discendere premi e punizioni in base alla “produttività” (?) – sarebbero invece magnifiche. Non ce la beviamo, soprattutto dopo aver visto in azione i pessimi strumenti metodologici della VQR (se si sta riferendo a tale esercizio).
(Fonte: R. Rubele, Roars 08-07-2014)