Home 2014 14 marzo UE. ESTERO UE. DUE RAPPORTI DELL’EUA SULLE STRATEGIE DI FINANZIAMENTO PUBBLICO A ISTRUZIONE E RICERCA
UE. DUE RAPPORTI DELL’EUA SULLE STRATEGIE DI FINANZIAMENTO PUBBLICO A ISTRUZIONE E RICERCA PDF Stampa E-mail

Due rapporti dell’EUA (European University Association) analizzano gli effetti della crisi economica sui sistemi universitari europei e delineano le strategie per ottimizzarne i finanziamenti.
EUA's Public Funding Observatory 2013
L'Osservatorio dell'EUA sul finanziamento pubblico ai sistemi universitari ha fotografato nel suo rapporto un'Europa nettamente spaccata in due dagli effetti provocati - nel quinquennio 2008/2012 - dalla crisi economica. Da un lato ci sono i Paesi che hanno aumentato i fondi, al netto dell'inflazione: Germania, Norvegia e Svezia (+10%), Austria e Belgio francofono (tra +5% e +10%), Francia e Paesi Bassi (tra +1% e +5%); dall'altro i 13 Paesi in calo: Ungheria e Polonia (tra -1% e -5%), Portogallo e Slovacchia (tra -5% e -10%), Repubblica Ceca, Spagna, Grecia, Irlanda, Islanda, Lituania, Regno Unito (oltre -10%), Lettonia (-16%). L'Italia è maglia nera per i fondi all'istruzione e alla ricerca, nonché per il calo numerico degli studenti universitari.
Designing Strategies for Efficient Funding of Higher Education in Europe
Questo Rapporto sottolinea come la chiave di volta per mantenere l'adeguatezza del finanziamento sia racchiusa nell'efficacia della spesa, riducendo i costi senza peggiorare la qualità del servizio reso, accrescendo la visibilità e rafforzando la competizione internazionale.

Il rapporto focalizza l'attenzione sulle misure adottate nei vari Paesi esaminati. Preso atto dell'insostituibile importanza dei fondi pubblici (che oscillano tra il 50% e il 90% dell'intero budget) e della loro differente ripartizione tra didattica e ricerca, è molto ribadito il ruolo che deve essere giocato prioritariamente dalle università: in ben 15 dei Paesi esaminati le Autorità competenti - per razionalizzare i costi - stanno adottando progetti di fusione, operando ristrutturazioni più o meno profonde (a es. Danimarca, Estonia, Finlandia e Lettonia) ovvero creando consorzi di Università e partenariati strategici, spesso incoraggiati dai poteri pubblici con l'attribuzione di fondi supplementari.
(Fonte: M. L. Marino, rivistauniversitas 03-02-.2014)