OVEREDUCATION PDF Stampa E-mail

Se si guarda ai tassi di disoccupazione dei laureati si scopre che questi sono più elevati di quelli dei diplomati e che le quote più alte di contratti di lavoro c.d. “instabili” si riscontrano fra i lavoratori laureati. Ciò sta a significare che si è determinato un fenomeno di overeducation, ossia la presenza di una qualificazione dell’offerta di lavoro maggiore di quella che caratterizza la domanda da parte del sistema produttivo. Sotto questo punto vista, l’arretramento del Paese nelle classifiche dell’alta formazione sembrerebbe dunque coerente con le caratteristiche del suo sistema produttivo, e la dotazione di risorse umane ad alta qualificazione appare persino ridondante. Invocare il miglioramento del sistema dell’istruzione e della formazione è dunque legittimo, purché si considerino la composizione della domanda di lavoro e il ruolo che su di essa esercita la specializzazione del sistema produttivo. Che nel caso italiano ha un preciso significato, considerata la caduta della sua produzione industriale: esiste un consistente problema di domanda delle merci del nostro paese legato alla qualità di tale produzione, che disabilita le opportunità d’impiego delle risorse umane più qualificate, ma che condiziona sfavorevolmente anche la domanda di lavoro meno qualificata. Tornare a investire sul sistema produttivo per approntarne una reale riqualificazione che aiuti il rilancio della domanda, risulta per questo la priorità fondamentale.
(Fonte: D. Palma e G. Iodice, Keynesblog 14-02-2014)