Home 2014 3 febbraio UE. ESTERO MOOC (MASSIVE OPEN ONLINE COURSES). UN PRIMO BILANCIO
MOOC (MASSIVE OPEN ONLINE COURSES). UN PRIMO BILANCIO PDF Stampa E-mail

In un anno e mezzo sui MOOC (Massive open online courses), i corsi universitari gratuiti via internet, si è detto di tutto, che avrebbero risolto miseria e fame nei Paesi in via di sviluppo o che avrebbero costretto alla chiusura atenei illustri, dalla Normale di Pisa alla Sorbona e Harvard. Un primo bilancio, come sempre, lascia aperte le speranze di progresso, ma senza dar ragione ai soliti ottimisti del web.
Udacity (https://www.udacity.com/) creata da Sebastian Thrun, l’ideatore dei MOOC ispirato dal pioniere Salman Khan, sembra forse il primo successo nel business. Il sogno utopico di Thrun, una comunità di migliaia di persone con cui condividere gratis il suo sapere su robotica e tecnologia, è stato presto sconfitto dalla realtà, troppo costoso fare di un ragazzo degli slum di Delhi un dottore in fisica quantistica grazie al tablet. E il progetto pilota di Udacity con l’università di San Josè in California, partito alla fine del 2012, rivela che il rendimento degli studenti online è troppo scarso rispetto a quelli che vivono davvero nei campus universitari.
Udacity si converte allora in una piattaforma dedicata alla formazione professionale dei quadri nelle aziende. All’operazione collabora il Georgia Institute of Technology e, per la prima volta, diventa possibile ottenere una laurea riconosciuta ufficialmente, via MOOC. Ben 2.360 studenti propongono la loro candidatura per il corso in “Computer Science program”, ma solo 375 sono ammessi alle lezioni, cominciate lo scorso 15 gennaio. I nuovi laureandi digitali hanno in media 11 anni in più degli studenti tradizionali e pagano molto meno: 7mila dollari, contro i 45mila del campus.
Linkedin (www.linkedin.com ), il social network dei professionisti, apre alle più importanti compagnie di istruzione online - Coursera, EdX, lynda.com, Pearson, Skillsoft, Udacity e Udemy - e dà la possibilità agli utenti di sfoggiare nel profilo i MOOC completati.
Coursera (https://www.coursera.org ) dispone di una delle prime piattaforme per il MOOC. Tra le Università aderenti: Princeton, Pennsylvania, Michigan, Stanford, l’Ecole Polytechnique, Technische Universität München, Hong Kong, Tokyo. Gli utenti registrati in Coursera hanno la possibilità non solo di seguire i corsi, ma anche di mettersi alla prova con esercizi e di partecipare a un forum per confrontarsi con docenti e altri studenti.
I classici atenei di Boston, Mit e Harvard, non si fanno subito scoraggiare dal basso numero di studenti che completano i corsi online e passano l’esame via il “Mooc provider”, EdX.
EdX (https://www.edx.org/ ), oltre alle classi universitarie, scommette sulla formazione professionale, annunciando una partnership con il World Economic Forum (WEF) - che organizza il grande convegno mondiale di Davos. Attraverso una nuova Forum Academy, il WEF fondato dal professor Klaus Schwab metterà a disposizione di professionisti e organizzazioni il proprio network di eccellenze in campo accademico, politico e manageriale per produrre corsi certificati.
(Fonte: C, Rizzo, La Stampa 29-01-2014)