Home 2014 12 gennaio VARIE CALO DI QUALITÀ DELL'ISTRUZIONE SUPERIORE PUBBLICA
CALO DI QUALITÀ DELL'ISTRUZIONE SUPERIORE PUBBLICA PDF Stampa E-mail

Negli ultimi dieci anni, racconta LaStampa.it, le politiche economiche e non che hanno coinvolto l'università hanno determinato un netto calo di qualità dell'istruzione superiore pubblica. Questa "discesa libera" riguarda i docenti, gli studenti, il turn-over e il passaggio dei laureati dal mondo degli studi a quello del lavoro. Infatti, siamo tra i paesi Ocse che investono meno sull'università e ricerca, e il fondo ordinario è andato progressivamente a calare. Questo ha portato alla diminuzione degli insegnanti, e alle conseguenti carenze nella didattica. Contemporaneamente, il turn-over è bloccato e le nuove assunzioni praticamente paralizzate, mentre sempre meno studenti sono attratti dal mondo universitario, anche se, secondo il XIV rapporto AlmaLaurea, le lauree portano ancora un valore aggiunto nel mondo del lavoro nel lungo raggio. Nonostante questo, quasi tutti gli indirizzi di laurea hanno visto un calo negli sbocchi lavorativi: pecora nera giurisprudenza, che ha visto nel 2012 entrare nel mondo del lavoro solo il 21% dei suoi laureati. Secondo l'Ocse, spendiamo troppo poco per garantire un servizio pari al livello europeo. Dei 37 paesi Ocse, l'Italia si piazza al 34° posto per spesa nell'educazione universitaria. Rispetto al 2006, gli atenei oggi hanno più di 5mila professori ordinari e di 3mila professori associati in meno. Di conseguenza, il numero dei ricercatori è calato di oltre un quinto in 6 anni. L'università perde sempre più attrattiva per i ragazzi: il numero sempre ridotto delle immatricolazioni (-9,3%), però, può derivare anche dalla crisi economica. La sofferenza delle famiglie degli studenti si nota anche dal dato, sempre riportato da LaStampa.it, dell'aumento degli studenti-lavoratori, parallelo al brusco calo dell'erogazione di borse di studio tra il 2009 e il 2010 (dai circa 245 ai circa 97 milioni di euro). Per l'Ocse siamo al 16° posto su 25 per numero di laureati.
(Fonte:
Skuola.net 06-12-2013)