Home 2014 12 gennaio VARIE STAMINA. I MAGISTRATI SI SOSTITUISCONO AI MEDICI?
STAMINA. I MAGISTRATI SI SOSTITUISCONO AI MEDICI? PDF Stampa E-mail

Si potrebbe dire per l'ennesima volta che l'Italia è un Paese alla rovescia dove i magistrati si sostituiscono ai medici e dove le cure per i malati si stabiliscono nei corridoi delle Procure e non nelle corsie degli ospedali: c'è del vero, ma questa volta non è così. La sentenza del Tar del Lazio che sospende la bocciatura del metodo Stamina si inerpica sul sentiero insolito della par condicio e mette in discussione la logica del controllo scientifico sui trattamenti medici. In sostanza ritiene nulla la competenza, la mancanza di prove evidenti, l'impossibilità di dimostrare con i fatti la validità di un trattamento, quando a giudicare è qualcuno che in precedenza si è espresso contro il metodo in questione. Ma la non parzialità, che vale per il magistrato, deve per forza estendersi preventivamente anche agli uomini di scienza chiamati a giudicare qualcosa di cui sono esperti, e come tali chiamati dalla loro professione a esprimersi a favore o contro una cura, un farmaco, un rimedio? E ancora: la composizione di una commissione di esperti in sanità da ora in avanti dovrà sottostare alle stesse regole della lottizzazione applicate alla Rai per le tribune elettorali? In attesa di conoscerne le motivazioni, la sentenza del Tar del Lazio aggiunge incertezza alla confusione già abbondante che volteggia attorno al metodo Stamina, bocciato — è bene ricordarlo — non dalla parzialità dei membri della commissione, ma dalla mancanza di prove scientifiche (le uniche in grado di stabilire la validità di una terapia senza creare false illusioni di guarigione).
(Fonte: G. Schiavi, CorSera 04-12-2013)