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RICERCA. CANCELLAZIONE DEI BANDI DI RICERCA PRIN NEL 2013 PDF Stampa E-mail

E' passata quasi inosservata la cancellazione dei bandi di ricerca PRIN nel 2013. Ancora una volta lo Stato italiano, unico in Europa, viene meno al suo compito di promuovere la ricerca universitaria. Nel frattempo il fondo degli Enti di ricerca (FOE) continua a subire tagli indiretti stornando le risorse per altre finalità. Al Ministero dell'Economia lo chiamano risparmio, ma è un grande spreco di risorse pubbliche. Non ha senso spendere circa otto miliardi per tenere aperte le università e gli Enti e poi non metterne a frutto le capacità di ricerca. Ai tempi del governo dell'Ulivo il PRIN disponeva di un finanziamento cinque volte l'attuale e otteneva apprezzamenti dalle riviste internazionali per la qualità delle procedure di peer review. Poi è andata sempre peggio, già nel 2009 Tremonti "saccheggiò" i 300 milioni di euro stanziati da Prodi appena due anni prima, le risorse sono diminuite ma in compenso sono aumentate le burocrazie, fino alle procedure da Gosplan inventate da Profumo.
Se il governo non troverà risorse aggiuntive per il PRIN saremo costretti a chiedere un riequilibrio con altre voci di finanziamento. Visto che nell'anno in corso non si è avuto scrupolo di cancellare la ricerca pubblica vuol dire che l'anno prossimo chiederemo un sacrificio alla ricerca privata spostando i finanziamenti del FAR a favore del PRIN. La pausa offrirebbe l'occasione per capire come sono stati spesi i soldi del FAR in passato. La questione è oggi all'esame della Magistratura per gli aspetti penali, ma se ne dovrebbe trarre soprattutto una valutazione scientifica e di efficacia economica.