Home 2013 2 dicembre FINANZIAMENTI FINANZIAMENTI. PUNTARE LE POCHE RISORSE PUBBLICHE SULLE UNIVERSITÀ ECCELLENTI
FINANZIAMENTI. PUNTARE LE POCHE RISORSE PUBBLICHE SULLE UNIVERSITÀ ECCELLENTI PDF Stampa E-mail

Vorrei commentare la seguente affermazione attribuita a Tito Boeri (non ho visto la trasmissione televisiva del 21 novembre cui ha partecipato): “… bisogna puntare le poche risorse pubbliche sulle università eccellenti e, conseguentemente, lasciare al proprio destino quelle ritenute inefficienti”. Non è chiaro cosa si intende per eccellenti, ma per il macrosettore che conosco meglio che è quello della matematica, possiamo partire dall’ipotesi che le università eccellenti siano quelle che si trovano nel primo quartile delle graduatorie della VQR 2004-2010, rispettivamente per le università grandi, università medie e università piccole. Tra le quattro grandi si salverebbe Roma La Sapienza e dovrebbero essere lasciate al proprio destino Padova, Bologna e Napoli Federico II, tra le 11 medie si salverebbero, nell’ordine, Torino Politecnico, Roma Tor Vergata, Pisa, e (marginalmente) Milano. Sarebbero lasciate al proprio destino Milano Politecnico, Firenze, Palermo, Torino, Bari, Genova e Catania. Infine tra le 38 piccole sedi si salverebbero nell’ordine SISSA, Cassino, Molise, Pavia, Sannio, Brescia, Bergamo, Pisa SNS, e (marginalmente) Roma Tre. Non elenco le restanti 28 sedi che dovrebbero essere lasciate al proprio destino. Osservo solo che tra queste, a buona distanza dalle sedi “eccellenti” di Cassino, Molise e Sannio si trovano: Trento, Milano Bicocca, Modena e Reggio Emilia, Trieste, Parma, e Ferrara. Risultati altrettanto paradossali si ottengono se si considerano “eccellenti” le sedi che superano la posizione mediana nelle graduatorie. L’unica vera informazione che ci forniscono le graduatorie è che è molto difficile distinguere tra poche sedi eccellenti e molte sedi da lasciare al proprio destino, almeno per quanto riguarda la matematica. Queste considerazioni valgono solo per la matematica? Ricordo che ho svolto un esercizio analogo raggiungendo le stesse conclusioni per l’area dell’ingegneria industriale e informatica (quella cui appartiene il prof. Benedetto) basandomi sulle classifiche della VTR e le classifiche del Times Educational Supplement. Indico l’indirizzo di un mio articolo sullo stesso argomento: http://noisefromamerika.org/articolo/universit-serie-serie-b.
(Fonte: A. Figà Talamanca, commento a un articolo su Roars 23-11-2013)