Home 2013 2 settembre ATENEI. IT ATENEI. IN AUMENTO I CORSI A NUMERO CHIUSO
ATENEI. IN AUMENTO I CORSI A NUMERO CHIUSO PDF Stampa E-mail
I corsi universitari - triennali e a ciclo unico - ad ingresso libero sono ormai abbondantemente al di sotto della metà. E non solo per la programmazione nazionale degli accessi a Medicina, Odontoiatria, Veterinaria, Architettura e alle cosiddette professioni sanitarie - infermieristica, ostetricia, logopedia, tanto per citarne alcune - stabilita dalla legge, ma anche per la cosiddetta programmazione locale nella quale si sono lanciati negli ultimi anni tanti atenei statali. Per alcune facoltà, come Farmacia, non esistono quasi più corsi ad accesso libero: soltanto Camerino e Urbino ne offrono senza sbarramento. Discorso simile per Biotecnologie e Scienze biologiche. Quest'anno - tra programmazione nazionale e locale - i corsi per i quali occorre sostenere un test di accesso a pagamento sono aumentati di quasi tre punti rispetto al 2012: il 57,3 per cento rispetto al 54,4 dello scorso anno. In alcuni atenei - Palermo, Catania, della Calabria e della Magna Grecia di Catanzaro - si è addirittura scelta la strada del test d'ingresso a tappeto per tutte le facoltà. E, contrariamente alle aspettative, sono proprio le università meridionali - quelle che negli ultimi tre anni hanno perso qualcosa come il 15 per cento degli immatricolati - a mantenere il pugno duro sugli accessi. Nel prossimo anno accademico, al Sud, i corsi a numero chiuso saranno il 63 su cento. Nelle regioni settentrionali, ancora 40 su cento saranno ad accesso libero. Possibilità di immatricolarsi, senza patema di essere esclusi ancora prima di iniziare, che aumentano ulteriormente nelle quattro regioni dell'Italia centrale  - Toscana, Lazio, Umbria e Marche - dove in oltre metà dei corsi di laurea triennali e a ciclo unico - il 54,6 per cento - è ancora possibile iscriversi senza dovere sostenere nessun esame. Il test d'ingresso, oltre a selezionare gli studenti e controllare l'ingresso di laureati nel mondo del lavoro, consente alle università statali di accumulare un gruzzolo ancora prima di avviare le attività didattiche. All'università di Torino per sostenere il test di ingresso al corso di Biotecnologie occorre pagare 100 euro mentre a Padova si accontentano di 27 euro. L'importo medio della tassa è di 50 euro per ogni test da sostenere.
(Fonte: S. Intravaia, La Repubblica 06-08-2013)