Home 2013 18 giugno DOTTORATO Di RICERCA DOTTORATO. PROBLEMI E INTERROGATIVI
DOTTORATO. PROBLEMI E INTERROGATIVI PDF Stampa E-mail
C’è da chiedersi: perché per un corso di dottorato, ad esempio, in filosofia teoretica, in paleografia o in archeologia medievale non si possono prevedere due-tre borse e non necessariamente sei?  E perché condannare a morte settori specialistici, apprezzati in tutto il mondo, costretti ad associarsi ad altri, perdendo la loro specificità, pur di mettere insieme sei borse? E, soprattutto, perché non può essere possibile un’aggregazione tra più università intorno ad un progetto specialistico di qualità, destinando una o due borse ciascuna e non le tre previste dal decreto? Si tratta di norme e limitazioni capziose e incomprensibili, se non alla luce della volontà di impedire la sopravvivenza di alcuni ambiti disciplinari. Ancora una volta non si valuta la qualità effettiva del progetto ma si introducono parametri quantitativi e regole burocratiche, che nulla hanno a che fare con l’eccellenza della ricerca. È in gioco il futuro non solo della ricerca in determinati ambiti, ma anche di numerosi bravi giovani ricercatori. Infine, dopo un lungo periodo di attesa, che ha visto anche il succedersi di varie versioni, il decreto è stato emanato in prossimità della pubblicazione dei bandi del XXIX ciclo, costringendo ora, assurdamente, le università ad un nuovo tour de force per rivedere i propri regolamenti entro 45 giorni e per candidarsi all’accreditamento entro ulteriori 45 giorni, cioè nel pieno dell’estate, con il ragionevole rischio di operazioni affrettate e incoerenti. Perché non consentire di progettare i nuovi dottorati con più calma, con un maggior approfondimento, con la possibilità di costruire aggregazioni di qualità?
(Fonte: G. Volpe, roars 14-06-2013)