Home 2013 18 giugno PROFESSIONI RIFORMA DELLA PROFESSIONE FORENSE
RIFORMA DELLA PROFESSIONE FORENSE PDF Stampa E-mail
“L’attuale stallo politico, tra le tante cose, ha determinato anche l’impossibilità di dare concreta attuazione alla riforma forense” – dice l’avv. Cavallaro, ex senatore e deputato – “occorre una radicale mutazione della selezione della classe dirigente e del suo modo di operare”. “La riforma essendo meramente ordinamentale non può avere effetti rapidi e necessita sia di modifiche robuste sia di una fase di attuazione dinamica urgente. Rilevo che, anche a causa della difficile situazione politica generale, non c’è invece almeno al momento alcuna iniziativa in questa direzione del governo e delle forze politiche, ed il malessere dell’avvocatura dilaga. La funzione difensiva è insostituibile nelle complesse società contemporanee e dunque non è in discussione la sua sussistenza. Incerte sono le modalità con cui essa sarà svolta, in quanto specie in Italia c’era e ancora c’è un prevalente modello individuale di professione avvocato tradizionale libero professionista, mentre si stanno altrove consolidando modelli di tipo associativo e societario con forti venature commerciali. L’uno e l’altro modello hanno pregi e difetti e tenendo conto della nostra storia e tradizione è opportuna un’evoluzione che però non trascuri il valore specifico della prestazione professionale e di chi la svolge. In questo quadro, anche le specializzazioni sono importanti, perché la complessità attuale del diritto e delle materie non solo giuridiche che il difensore deve conoscere rendono necessaria la figura del professionista particolarmente esperto in una o più discipline. Io sono convinto che le specializzazioni debbano avere un forte legame con l’università, non perché debbano essere solo teoriche, ma perché non mi pare che sia solo la pratica a poter qualificare lo specialista. Verso una maggiore specializzazione si muove in genere anche il mondo professionale forense europeo”.
(Fonte: www.controcampus.it 04-05-2013)