Home 2013 18 giugno STUDENTI TASSE UNIVERSITARIE. IL SISTEMA DI FINANZIAMENTO DELL’UNIVERSITÀ MUOVE RISORSE DAI “RICCHI” VERSO I “POVERI”
TASSE UNIVERSITARIE. IL SISTEMA DI FINANZIAMENTO DELL’UNIVERSITÀ MUOVE RISORSE DAI “RICCHI” VERSO I “POVERI” PDF Stampa E-mail

Tutte le analisi inerenti gli effetti redistributivi dell’università pubblica in Italia condividono alcuni limiti intrinseci, e la nostra non fa eccezione. Alcuni di questi limiti contribuiscono a gonfiare il saldo delle fasce meno abbienti rispetto ai servizi universitari, mentre altri lo riducono. Nella prima categoria ricadono (i) l’assenza di una correzione dei dati per l’evasione fiscale e (ii) il trascurare che parte del FFO è raccolto attraverso tasse indirette (e cioè regressive rispetto al reddito). Nella seconda categoria ricadono invece gli effetti legati (i) alle tasse universitarie, (ii) ai sussidi per il diritto allo studio, e (iii) alla maggiore propensione delle famiglie più abbienti ad avere figli iscritti presso università estere o private. È possibile che questi diversi effetti si compensino, oppure no: per saperlo con certezza occorre raccogliere dati migliori. Fatte queste precisazioni, e fino a prova contraria, l’attuale sistema di finanziamento dell’università risulta muovere risorse dai “ricchi” verso i “poveri”, e non viceversa. Proprio per questa ragione sono i “ricchi” ad avere un chiaro incentivo nel cambiare lo status quo sotto il profilo redistributivo. Crediamo sia giunto il momento di iniziare a prendere questa constatazione come dato di partenza nel dibattito pubblico, e non il suo opposto. D’altro lato, l’equità del sistema non basta a garantirne l’efficienza, cioè non assicura che le risorse a disposizione vengano usate nel migliore dei modi. È su questa ultima considerazione che potranno essere argomentate delle eventuali proposte di riforma della macchina di finanziamento dell’università pubblica. Mentre sarebbe bene lasciare in pace Robin Hood.
(Fonte:E. Pugliese e U. Gragnolati, Roars 10-05-13)