Home 2013 6 Maggio RICERCA E RICERCATORI RICERCA E VALUTAZIONE
RICERCA E VALUTAZIONE PDF Stampa E-mail
La civiltà umana, e specialmente la società moderna, è basata sulla conoscenza. Vi sono vari tipi di conoscenza e di suoi detentori. Peraltro, la conoscenza non è soltanto scientifica: molta è di tipo pratico ed è specifica del contesto in cui è inserita. La conoscenza si presenta come un fascio, un insieme strettamente legato, di elementi costitutivi. I “lavoratori” della conoscenza sono molto spesso impiegati simultaneamente nella sua generazione, nella sua trasmissione e nel suo utilizzo. Così i docenti universitari fanno ricerca, didattica e sono impegnati in quella che oggidì viene chiamata “terza missione”, cioè quell’insieme di attività legate all’utilizzo delle conoscenze per risolvere i problemi della società. Parimenti i ricercatori degli enti pubblici di ricerca hanno il compito di far avanzare le conoscenze da impiegare nella soluzione di problematiche indicate dal governo (energia, ambiente, spazio, difesa, ecc.). Poiché la società è interessata ad incentivare la produzione di conoscenze per il beneficio della collettività, sostiene le università e gli enti di ricerca mediante cospicui finanziamenti che nei decenni più recenti hanno raggiunto rilevanti dimensioni, dell’ordine di qualche percentuale di Pil (nel nostro paese la dimensione dell’impegno pubblico è più ridotta, e negli anni più recenti si è andata riducendo). Tale scelta è legata al fatto che i singoli operatori economici (individui, imprese) non hanno interesse a produrre il “bene pubblico conoscenza”, che per definizione non si presta a fornire risultati dei cui benefici possono appropriarsi. E’ dunque giusto che i cittadini/contribuenti chiedano conto dell’impiego di tali finanziamenti attraverso i propri eletti e le istituzioni pubbliche. Negli anni 80 del trascorso decennio si è affermato il New Public Management che, nella sua declinazione Reaganiana e Thatcheriana, si è concentrato nelle parole d’ordine “accountability” e “value for money” – espressioni che non trovano un diretto riscontro nella nostra lingua. Ciò ha condotto alla realizzazione di una serie di valutazioni, a partire da quella inglese del “Research Assessment Exercise” (ora trasformato in Research Excellence Framework), esercizio a cui si ispira la VQR dell’ANVUR, finalizzate al “finanziamento della ricerca basato sulla performance”. La motivazione di tali esercizi, definiti come “sistemi nazionali di valutazione ex-post della ricerca universitaria usati per orientare la distribuzione dei fondi”, ha il suo “fondamento nell’assunzione che il finanziamento legato alle prestazioni debba essere canalizzato verso le istituzioni la cui prestazione sia manifesta: le istituzioni che hanno prestazioni migliori debbono ricevere maggiori fondi di quelle con prestazioni inferiori, così che le prime acquisiscano un vantaggio competitivo che dovrebbe stimolare quelle con prestazioni inferiori ad elevare il proprio livello. E’ l’output che deve essere ricompensato, non l’input” (Herbst, 2007). Le valutazioni seguono i seguenti criteri metodologici: viene valutata soltanto della ricerca (l’insegnamento è escluso); la valutazione viene fatta ex-post (quella ex-ante è esclusa); viene esaminato soltanto l’output della ricerca; il finanziamento della ricerca deve dipendere dai risultati della valutazione; vengono presi in considerazioni soltanto i finanziamenti nazionali (sono esclusi quelli che provengono dall’interno o da altre fonti).
(Fonte: G. Sirilli, http://tinyurl.com/cn4z7wv 22-04-2013)