Home 2013 6 Maggio RICERCA E RICERCATORI RICERCA: SETTORI EMERGENTI E DIFFICOLTÀ VECCHIE E NUOVE
RICERCA: SETTORI EMERGENTI E DIFFICOLTÀ VECCHIE E NUOVE PDF Stampa E-mail
L'Italia spende una percentuale molto bassa del Pil in ricerca e sviluppo, solo l'1,3% (media europea 1,9% e media Paesi Ocse 2,4%), ha un numero di ricercatori tra i più bassi d'Europa (4,3 ogni 1.000 occupati contro i 7 della media europea) ed è il paese in cui i docenti universitari sono i più vecchi d'Europa (solo il 17% ha meno di 40 anni). Nonostante ciò, i nostri ricercatori si distinguono per la loro produttività scientifica, dato che l'Italia è l'ottavo paese al mondo per produzione di articoli scientifici, anche se diventa diciottesimo per media di citazioni ricevute dagli articoli pubblicati. La situazione critica che la ricerca scientifica sta attraversando nel nostro Paese emerge con chiarezza anche nell’appena pubblicato Annuario Scienza e Società che abbiamo curato per Observa Science in Society. Come argomenta il saggio La scienza ai tempi della crisi, che costituisce il quarto capitolo dell’Annuario, le difficoltà in cui versa la ricerca italiana rappresentano purtroppo una costante degli ultimi vent'anni. Analizzando un campione di articoli pubblicati dai quotidiani a proposito del ruolo della ricerca scientifica in momenti di crisi economica, si può infatti notare che, tanto durante il governo tecnico di Ciampi del ’93-’94, quanto durante l’attuale governo Monti, prevale una retorica pubblica ambivalente: da un lato vengono celebrate le potenzialità della ricerca e dell'innovazione per risolvere i problemi causati dalla crisi economica, dall'altro viene ripetutamente documentata la scarsità degli investimenti in questa direzione, una scarsità che lascia il mondo della ricerca in gravi difficoltà senza che nessuno sembri realmente in grado di trovare soluzioni efficaci e concrete. Per quanto riguarda le conoscenze e gli orientamenti dell'opinione pubblica nei confronti della scienza, i dati dell'Annuario mettono in luce come le competenze scientifiche degli italiani abbiano subito una flessione nel corso del 2012. Così, ad esempio, meno della metà degli intervistati sa che l’elettrone è più piccolo dell’atomo (45,5%) e conosce correttamente la funzione degli antibiotici (42,2%); inoltre poco più di un intervistato su due sa che il Sole non è un pianeta (52,9%). A fronte di una cultura scientifica carente, la ricerca di informazioni scientifiche si dimostra organizzata ancora in modo piuttosto tradizionale: nel 2012 il mezzo più usato resta infatti la televisione, dato che il 56% degli italiani dichiara di guardare trasmissioni televisive che parlano di scienza e tecnologia almeno una volta alla settimana. Si riduce, invece, il ricorso alla stampa quotidiana, che comunque continua a svolgere un ruolo rilevante come fonte occasionale (più di un terzo degli intervistati dichiara di leggere articoli che parlano di scienza una volta al mese). I dati relativi al web evidenziano, infine, una notevole polarizzazione: se è vero che un cittadino su due dichiara di non utilizzare mai Internet per informarsi su scienza e tecnologia, circa tre su dieci (27%) vi ricorrono invece assiduamente.
(Fonte: observa.it 26-03-2013)