Home 2013 6 Maggio UNIVERSITÀ UNIVERSITÀ TELEMATICHE E NON STATALI. DIMINUISCONO GLI IMMATRICOLATI
UNIVERSITÀ TELEMATICHE E NON STATALI. DIMINUISCONO GLI IMMATRICOLATI PDF Stampa E-mail
Stando ai dati ufficiali forniti dal portale del ministero dell’Istruzione e Università, in appena tre anni le università telematiche hanno perso quasi metà degli immatricolati al primo anno. Stesso discorso per le università non statali che sembrano pagare un altissimo prezzo alla crisi e alla perdita di appeal del titolo universitario. Nello stesso periodo anche gli atenei statali hanno dovuto cedere una parte del loro patrimonio umano, ma il calo è quasi fisiologico. Non può certamente dirsi la stessa cosa per le unitel che permettono agli iscritti di seguire le lezioni da casa e di personalizzare i tempi di studio. Dall’anno accademico 2009/2010 al corrente anno le new entry sono passate da 4.445 a 2.252: una vera e propria batosta che ha tagliato del 49 per cento gli immatricolati. E quelle che dovevano rappresentare una opportunità soprattutto per gli studenti lavoratori che avevano in animo di laurearsi segnano pesantemente il passo. Probabilmente, a contribuire al crollo delle immatricolazioni è stata la crisi che ha prodotto un forte incremento della disoccupazione anche tra coloro -  quarantenni e cinquantenni -  che adesso non pensano più a laurearsi ma a trovare un lavoro per tirare avanti. Anche le rette non proprio economiche delle università telematiche potrebbero avere pesato sulle scelte degli italiani. E forse anche la perdita di interesse nei confronti di un titolo di studio che un tempo era garanzia di lavoro ma che adesso non assicura più le stesse chance di prima. I diplomati che si iscrivono all’università sono infatti sempre meno e sembrano preferire, anche per una questione di costi, le università statali che nel triennio in questione hanno perso il 7 per cento di immatricolazioni. Tengono invece le università private che, nonostante le salate tasse da pagare, riescono a limitare i danni. In tre anni le immatricolazioni negli atenei non statali sono calate appena dell’1 per cento. Segno delle difficoltà che stanno attraversando gli atenei statali e della ricerca da parte delle famiglie più agiate di titoli di studio che possano garantire un futuro ai loro figli.
(Fonte: http://tinyurl.com/d8ad6xd 24-04-2013)