Home 2012 31 Dicembre RICERCA. I FINANZIAMENTI DELL’ERC (EUROPEAN RESEARCH COUNCIL)
RICERCA. I FINANZIAMENTI DELL’ERC (EUROPEAN RESEARCH COUNCIL) PDF Stampa E-mail

L'ERC è un’istituzione comunitaria che eroga finanziamenti consistenti (intorno a 2 milioni di euro a progetto) in tutti i campi del sapere sulla base di criteri rigorosamente meritocratici: ciascun progetto viene rivisto da molti referees (tra 5 e 7), su due turni di valutazione e le procedure sono gestite da commissioni formate da accademici con curricula di altissimo livello e reclutati in tutto il mondo. Dei circa 3000 finanziamenti concessi a partire dal 2007, un totale di 190 (il 6% circa) sono stati allocati a ricercatori attivi presso istituzioni italiane, nelle discipline delle scienze naturali, fisiche, sociali e umanistiche. Questo valore è poco sopra quello spagnolo (un paese un po' più piccolo), e poco sotto quello di Svizzera e Olanda (due paesi molto, molto più piccoli). Il numero dei progetti allocati in Germania (un paese la cui popolazione è molto meno del doppio di quella italiana) è il doppio del nostro, cosi come in Francia (circa 410). Oltre il triplo dei progetti giunti in Italia sono stati allocati nel Regno Unito (quasi 700). Questi numeri forniscono un quadro comparativo sulla performance delle eccellenze.
Sebbene il numero di progetti proposti da ricercatori che lavorano in Italia e finanziati dal 2007 siano 190, i finanziamenti allocati a ricercatori di nazionalità italiana sono 296: di questi, 170 sono arrivati a italiani che lavorano in Italia mentre 126 a italiani che lavorano all'estero. Per contro, gli stranieri che hanno portato un finanziamento presso strutture italiane sono solo 20. Un conto è presto fatto: dei 425 milioni di euro di finanziamenti vinti dai nostri connazionali, solamente 276 sono arrivati in Italia. Riassumendo, se i grant ERC sono un indicatore della qualità della ricerca e delle strutture amministrative che la supportano, allora l'universita' italiana produce poca ricerca eccellente, meno di Svizzera e Olanda, la metà di Germania e Francia. I ricercatori italiani fanno molto bene, ma oltre il 40% degli assegnatari dei grant ne usufruisce in un altro paese. Cioè molti nostri talenti se ne vanno (il che, per certi versi, e ' normale) senza che riusciamo ad attrarne da fuori (il che è patologico). 
(Fonte: F. Lippi, noisefromamerika.org 23-12-2012)

Commento di R. Nicoletti: Nell'articolo si parla di grants conferiti a ricercatori italiani correlando il loro numero con la popolazione del paese. Mi sembra che un minimo di logica suggerirebbe di correlarli col numero dei ricercatori del nostro Paese (che sappiamo essere pochi rispetto alla popolazione) oppure correlare il numero dei grants conferiti con il numero delle richieste fatte da ricercatori italiani.