Home 2012 31 Dicembre UNIVERSITÀ. DALLA DEQUALIFICAZIONE ALLA VALUTAZIONE
UNIVERSITÀ. DALLA DEQUALIFICAZIONE ALLA VALUTAZIONE PDF Stampa E-mail
La sempre maggiore dequalificazione delle strutture formative ha via via reso meno affidabile il criterio di selezione delle qualità, in un’applicazione perversa della democratizzazione e della possibilità di accesso all’istruzione, che si è tradotta in un sempre maggior abbassamento degli standard qualitativi. Ciò è stato favorito dalla decisione assunta dai governi di definanziare il settore pubblico dell’istruzione e invece di incoraggiare quello privato. Nel frattempo si sono anche deteriorati i meccanismi di cooptazione e di promozione dei talenti all’interno delle università, anche a seguito di evidenti fenomeni di malcostume (in sintonia con un generale degrado morale della società italiana e però esagerati da una campagna di stampa martellante fatta di dati falsi o distorti) e di una gestione delle carriere e dello sviluppo della ricerca che ha conosciuto negli ultimi anni un evidente peggioramento a seguito di riforme e interventi legislativi che hanno sottoposto il mondo universitario a una serie di shock successivi, da cui ancora fatica a riprendersi. Per rimediare a tutto ciò e per competere nell’economia della conoscenza, sviluppando le ricerche in campo tecnologico e scientifico, si è pensato allora che fosse necessario dotarsi di strumenti in grado di valutarne la qualità e di conseguenza anche le possibilità d’impatto economico. Mettendo in piedi una farraginosa e complicata macchina, quale quella predisposta dall’ANVUR per la VQR e l’Abilitazione Scientifica Nazionale (ASN), si vogliono in sostanza fornire indicatori facilmente intellegibili, in modo da spostare l’onere di decidere le allocazioni dei finanziamenti dalla comunità scientifica ai decisori politici. Ciò ha allettato molti ricercatori che si sono fatti strumenti docili e disponibili al servizio di questa strategia, sedotti dalla possibilità di divenire leader di un processo di rinnovamento che porterà dei vantaggi ai gruppi disciplinari o ai settori di cui essi sono principalmente espressione.
(Fonte: F. Coniglione, roars.it 19-12-2012)