Home 2012 31 Dicembre UNIFG. IL RETTORE SMENTISCE IL RISCHIO DEFAULT
UNIFG. IL RETTORE SMENTISCE IL RISCHIO DEFAULT PDF Stampa E-mail

Numerosi organi di stampa hanno diffuso la notizia dell’ulteriore taglio di 300 milioni al finanziamento statale delle Università, che fa seguito ai tagli degli scorsi anni. Quale università a maggiore rischio è stata indicata l’Università di Foggia, evidentemente sulla base del problematico rapporto tra le spese per il personale e le entrate, pari all’89,16%. Preme precisare innanzitutto che questo rapporto rappresenta il risultato ovvio del meccanismo introdotto dal ministro Profumo con il D.lgs. 49/2012, che definisce il rapporto tra le spese di personale e le entrate;  queste ultime sono costituite dal finanziamento statale, che è sempre più ridotto, e dalle tasse studentesche, che sono notoriamente molto variabili in Italia (media nazionale di € 982) e che a Foggia sono alquanto basse (media € 560), in ragione del problematico contesto socio-economico. Tale meccanismo danneggia, infatti, in particolare le università meridionali e quelle poste in aree disagiate. Tutto questo mentre in altri paesi europei le tasse studentesche, già ora ben più basse di quelle italiane, stanno per essere ulteriormente ridotte o del tutto eliminate, come ad esempio in Germania, a fronte di ulteriori massicci investimenti pubblici, per favorire le iscrizioni e l’aumento del numero dei laureati.
In qualità di rettore intendo smentire con forza quanto affermato a proposito del rischio di default dell’Università di Foggia. Nonostante abbia subito un taglio del finanziamento statale di oltre 5 milioni di euro negli ultimi anni quattro anni, e di ben 1,5 milioni solo dalla legge di stabilità, la nostra Università ha già approvato il bilancio preventivo per il 2013, che è ancora una volta in pareggio, senza un solo euro di debito, grazie alle nostre politiche di risparmio e di rigore e alla nostra capacità di attrarre fondi e di utilizzare i finanziamenti europei, e al prezioso sostegno della Regione Puglia.
(Fonte: G. Volpe, uninews24.it 28-12-2012)