Home 2012 10 Dicembre FFO E RETTE UNIVERSITARIE. UN TRASFERIMENTO DI DENARO DAI POVERI AI RICCHI
FFO E RETTE UNIVERSITARIE. UN TRASFERIMENTO DI DENARO DAI POVERI AI RICCHI PDF Stampa E-mail
Il finanziamento universitario (FFO) opera ogni anno un trasferimento ingente, circa 2,5 mld di euro, dalle famiglie con reddito inferiore ai 40.000 euro lordi annui a quelle con reddito superiore. Le famiglie con un reddito fino a 40.000 euro sono il 93% del totale dei contribuenti e pagano solo il 54% del gettito Irpef, dato che questa è una tassa progressiva (Dipartimento delle finanze). Pertanto queste famiglie finanziano attraverso l'Irpef il 54% di quanto lo Stato dà all'università, con un contributo di 4,9 mld di euro. Tuttavia da esse proviene solo un quarto degli studenti universitari italiani, mentre dal 7% di famiglie più ricche vengono i restanti tre quarti (Banca d’Italia). Le famiglie più povere ricevono perciò, sotto forma d’istruzione, un quarto di quanto lo Stato spende per gli atenei: circa 2,2 miliardi. La differenza tra quanto pagano e quanto ricevono (2,7 mld) è un regalo alle famiglie più abbienti. E’ vero perciò che, in proporzione al loro reddito, i più ricchi pagano più Irpef, ma non in misura tale da compensare l'uso maggiore che essi fanno dell'università. Tenendo conto delle altre imposte, che sono sicuramente meno progressive dell'Irpef, l'entità del regalo aumenta. Cambiano le conclusioni considerando le rette universitarie? No. La loro somma, per legge, non può superare il 20% dei bilanci degli atenei. Inoltre la loro struttura è marcatamente regressiva: da un rapporto di Federconsumatori si desume che, in proporzione al reddito, le rette incidono per il 15,6% sui redditi più bassi, ma solo per il 4,3% su quelli di 40.000 euro, fino a quasi annullarsi a livelli ancora più alti. I ricchi pagano di più, ma non molto; tenendo conto delle rette d’iscrizione, il regalo che ricevono dai poveri resta comunque di 2,4 mld. E sarebbe di 2,2 mld anche se le tasse universitarie, rimanendo ai bassi livelli attuali, fossero interamente pagate dai più ricchi.
(Fonte: A. Ichino e D. Terlizzese, Corsera 09-12-2012)