Home 2012 18 Novembre COME RIDIMENSIONARE L’OFFERTA DIDATTICA
COME RIDIMENSIONARE L’OFFERTA DIDATTICA PDF Stampa E-mail

Se il governo stabilisce che i docenti che vanno in pensione possono essere rimpiazzati solo nella misura del 20%, vuol dire che i tagli proseguiranno anche negli anni a venire. Tuttavia poiché sembra proprio che i tagli alla spesa pubblica siano inevitabili e siano destinati a colpire anche settori strategici come l'università e la scuola, non basta chiedere inutilmente più finanziamenti. Sembrerebbe anche necessario disegnare una strategia che preveda un ridimensionamento dell'offerta didattica, senza troppi danni sulla qualità dell'insegnamento. E allora dove tagliare? Ricordiamo che la percentuale degli italiani tra i 25 e i 34 anni, in possesso di un diploma universitario è ferma al 21%, mentre la percentuale media nei Paesi dell'Ocse è del 38%. Non è quindi ragionevole tagliare l'offerta didattica nelle lauree triennali. I tagli dovrebbero riguardare le lauree magistrali "non a ciclo unico" cioè quelle che seguono a lauree triennali. Una strada più semplice e più liberale è quella di attenuare il valore legale delle lauree magistrali, rendendo, in generale, possibile ai laureati di primo livello l'accesso alle professioni e agli impieghi che richiedono una preparazione universitaria. Si dovrebbe partire dai concorsi pubblici applicando seriamente le circolari del ministro della Funzione pubblica che prescrivono che siano ammessi i laureati triennali a tutti i concorsi pubblici per ruoli non dirigenziali, stabilendo anche che un funzionario entrato in ruolo con una laurea triennale possa, dopo cinque anni di servizio, partecipare ai concorsi per dirigente, anche senza avere una laurea magistrale.
(Fonte: A. Figà Talamanca, IlSole24Ore 12-11-2012)