Home 2012 18 Novembre RICERCA. IL FUTURO NEI CLUSTER TECNOLOGICI
RICERCA. IL FUTURO NEI CLUSTER TECNOLOGICI PDF Stampa E-mail

Dal 2007 a oggi a fronte di ogni euro investito in ricerca, l'Europa ha portato a casa 60 centesimi. Una situazione che mostra un sistema in cui gli Stati non riescono a trarre profitto dalla progettazione e dalla ricerca. È a partire da queste considerazioni che il ministro Profumo ha messo in campo una serie di iniziative. Una delle più significative è quella dei cluster tecnologici. A prevederli è il bando del MIUR pubblicato il 30 maggio e che si è chiuso poche settimane fa con 11 domande e 44 progetti pervenuti nei nove settori strategici della ricerca individuati dal dicastero per un valore complessivo che sfiora i 500 milioni di euro. Ora partirà la fase di valutazione che si concluderà a fine mese. L'obiettivo dichiarato del bando è di superare l'attuale frammentazione in cui versano il mondo dei distretti e dei poli tecnologici e aggregare tutta la filiera dell'innovazione (università, aziende, centri di ricerca pubblici e privati) intorno a dei grandi cluster nazionali in nove aree di intervento: chimica verde, aerospazio, mezzi e sistemi per la mobilità di superficie terrestre e marina, scienze della vita, agrifood, tecnologie per gli ambienti di vita, energia, fabbrica intelligente, tecnologie per le smart communities. La parola chiave dell'intera iniziativa è «smart specialization», perché per il MIUR, proprio la specializzazione intelligente si rivelerà fondamentale per la programmazione dei fondi strutturali per i prossimi sette anni. In sostanza, quando ci sarà da presentarsi in sede Europea, un cluster forte e capace di valorizzare le risorse e le peculiarità del territorio si troverà a essere un interlocutore privilegiato. Le risorse stanziate ammontano a 408 milioni di euro. Di questi, 368 provengono dal fondo per le agevolazioni alla ricerca (Far) e sono destinati all'intero territorio nazionale, mentre la restante parte è destinata a Calabria, Campania, Puglia e Sicilia dal programma operativo nazionale «Pon ricerca e competitività» 2007-2013 varato in ambito europeo. Il bando fa parte delle priorità di Horizon 2020, il grande programma di ricerca varato dall'Ue che prevede uno stanziamento di 80 miliardi di euro (1,7 dei quali provenienti dall'Italia). I cluster tecnologici si caratterizzano per la vivacità non solo delle idee ma anche delle iniziative; infatti, il loro sviluppo economico si fonda sulla nascita di numerose start-up che perseguono business innovativi.
(Fonte: ItaliaOggi Sette 29-10-2012)