Home 2012 18 Novembre VALUTAZIONE. L’IMPEGNO DEL DOCENTE NELL’AUTO-MISURAZIONE NELL’UNIVERSITÀ VALUTATA
VALUTAZIONE. L’IMPEGNO DEL DOCENTE NELL’AUTO-MISURAZIONE NELL’UNIVERSITÀ VALUTATA PDF Stampa E-mail

La valutazione implica un processo continuo di controllo – che va dal micro al macro (dagli atti quotidiani e più semplici che vanno continuamente documentati ai grandi esercizi periodici di valutazione). I criteri non sono mai definitivi, ma in continuo mutamento. Una volta che il principio secondo cui il finanziamento è subordinato alla valutazione (e la valutazione al finanziamento) è introdotto, allora il criterio valutativo diventa non solo la misura delle risorse da allocare, ma anche la direzione dei percorsi di ricerca e insegnamento. Non si tratta ovviamente di un mero comando lineare che definisce in maniera preordinata i campi e gli scopi del sapere, ma di un processo molto più indeterminato, in cui agiscono molti attori, ma che indubbiamente fa pesare le esigenze di generare valore economico nel governo dell’alta formazione e della ricerca. Il risultato è che il docente dell’università valutata esprime una soggettività che è impregnata di calcolo. Il docente o aspirante tale è impegnato in un continuo processo di auto-valutazione che determina il suo rapporto con l’istituzione e con se stesso. Il suo valore non è solo rilevabile periodicamente attraverso gli esercizi di valutazione, ma continuamente dentro e fuori l’istituzione. É parte, infatti, di una network culture in cui in ogni momento è possibile misurare la propria popolarità: come va il mio libro nella classifica di amazon.com? Quanto volte secondo Google Scholar sono citato? Quanti siti con il mio nome compaiono quando faccio una ricerca su di me con Google? Qual è l’impact factor registrato da varie agenzie online delle riviste in cui ho pubblicato? Posso aumentare l’impatto della mia ricerca misurato appunto in termini di citazioni scrivendo un blog per esempio o anche creando un seguito su twitter attorno a nuove parole d’ordine in grado di catalizzare l’attenzione? Inoltre, l’imposizione recente da parte del governo inglese dell’open access, cioè della gratuità dell’accesso ai risultati di ricerche direttamente finanziate dal governo stesso, si annuncia avere importanti ripercussioni sull’editoria accademica con ricadute sull’accesso alla pubblicazione degli stessi ricercatori. Se le riviste accademiche per esempio non potranno più far pagare per i propri prodotti, come potranno realizzare un profitto? A questo proposito, l’editoria anglofona più avanzata comincia a pensare di fare pagare agli autori stessi per la pubblicazione, introducendo anche un sistema di micropagamenti per citazioni etc. (secondo un modello recentemente definito ‘pay per sentence’ o paga per frase).
Questa interiorizzazione del calcolo auto-valutativo per cui il docente è impegnato in una continua auto-misurazione del valore del proprio operato può operare solo all’interno di un mercato del lavoro estremamente mobile come quello anglofono. Non avrebbe senso cioè senza una mobilità molto diffusa di lingua anglofona, ma spesso anche plurilinguistica, che apre la possibilità di lavorare presso un numero molto alto di istituzioni non solo in aree storicamente anglofone (dal Regno Unito al Canada, Stati Uniti, Australia e Nuova Zelanda), ma anche in Asia e in Africa. Si tratta cioè di un vero e proprio movimento diasporico del lavoro accademico, caratterizzato spesso dall’incessante migrare di più o meno giovani docenti e ricercatori su tre continenti alla ricerca di reddito. Già questo marca una distanza incolmabile con l’università italiana, dove l’introduzione della valutazione avviene in un sistema nazionale sostanzialmente chiuso: molto si parla della fuga dei ricercatori italiani all’estero, ma poco della pressoché totale chiusura dell’università italiana allo ‘straniero’, della sua scarsissima internazionalizzazione, della sua rigida segmentazione in confini disciplinari che facilitano la riproduzione generazionale delle scuole.
(Fonte: T. Terranova, uninomade.org 06-11-2012)