Home 2012 18 Novembre POLITICHE PUBBLICHE E FORMAZIONE – PROCESSI DECISIONALI E STRATEGIE
POLITICHE PUBBLICHE E FORMAZIONE – PROCESSI DECISIONALI E STRATEGIE PDF Stampa E-mail

Curatori: Renata Viganò, Cristina Lisimberti. Vita e Pensiero, Milano 2011, pp. 216.
Perché molti tentativi di riforma non sono efficaci? Come mai scuola e università appaiono sovente segnate dall'inerzia più che da reale spirito d’innovazione? Sono davvero plausibili e perseguibili le attuali sinergie fra organi di governo, pubbliche amministrazioni, istituzioni, enti locali, interlocutori pubblici e privati, forze sociali, civili, economiche, imprenditoriali? E quali lezioni si possono trarre dall'esperienza, nazionale e internazionale? Soprattutto: in che modo si può rendere la formazione una leva realmente strategica per lo sviluppo dei singoli, dei Paesi e delle comunità? Tali interrogativi percorrono i saggi che compongono questo libro, nel quale sono riuniti i contributi di autorevoli esperti e protagonisti nazionali e internazionali intervenuti nel Corso di “Alta Formazione Politiche pubbliche e formazione. Processi decisionali e strategie”, ideato, progettato e sviluppato da ASERI -Alta Scuola in Economia e Relazioni Internazionali dell'Università Cattolica del Sacro Cuore.
La crisi dell’università è affrontata da Giuseppe Molinario, che vede una soluzione nella qualità dei manager. Ma qual è il manager che sa prendere le giuste decisioni? Quello che sa individuare la missione dell’ateneo e garantire coerenza, elaborare una pianificazione strategica, mettere a punto un piano di azione, con la definizione dei progetti. Un manager professionalmente formato e che sappia trasmettere entusiasmo, essere un modello di comportamento, garantire qualità e propositività. Per creare una scuola pubblica in grado di competere con le scuole straniere è importante per l’Italia garantire l’accesso a tutti i giovani, in particolare ai più meritevoli. Si deve garantire la possibilità di scelta per i ceti meno abbienti tra scuola pubblica, parificata e privata con una politica fiscale di detrazioni e defiscalizzazione. Cosa che purtroppo non esiste. Sarebbe utile per la formazione di studenti meritevoli con un reddito minimo e per la scuola che – grazie alla concorrenza della privata – migliorerebbe la sua offerta.
Renata Viganò, curatrice del volume, è convinta dell’urgenza di questo lavoro di formazione per i decisori delle politiche formative. Affronta l’emergenza educativa e sostiene che la formazione è centrale per la persona, e non deve essere strumento di logiche di business. Non è utilitaristica, ma ha un fine più vasto collegato al bene comune, per questo deve essere difesa e rafforzata. È essenziale tornare al ruolo educativo della scuola che, insieme alla famiglia, costruisce il futuro di un Paese.
(Fonte: ibs.it )