Home 2012 29 Ottobre FRANCIA. IN DISCUSSIONE L'AERES (AGENCE D'EVALUATION DE LA RECHERCHE ET DE L'ENSEIGNEMENT SUPERIEUR)
FRANCIA. IN DISCUSSIONE L'AERES (AGENCE D'EVALUATION DE LA RECHERCHE ET DE L'ENSEIGNEMENT SUPERIEUR) PDF Stampa E-mail

La valutazione in Francia è stata affidata a un'agenzia creata appositamente nel 2007, l'Aeres (Agence d'évaluation de la recherche et de l'enseignement supérieur). L'Aeres non effettua valutazioni di persone, che restano una prerogativa degli organismi da cui dipendono i ricercatori e i docenti. Dalla sua nascita ha valutato 4mila programmi di formazione universitaria e 3mila istituti di ricerca (che nel sistema francese sono spesso delle unità miste Cnrs-università, o Inserm-Università). In questo momento in Francia sono in corso gli stati generali della ricerca (www.assises-esr.fr) per fare il punto sulla situazione della ricerca e dell'insegnamento universitario; in questo contesto sono state avanzate diverse critiche all'Aeres. Il suo operato è stato messo in discussione (in particolare in un recente rapporto dell'Académie des sciences, che ne chiede la soppressione); una certa opacità nella creazione dei comitati, la distribuzione poco plausibile di voti troppo elevati, la creazione di uno strato burocratico che obbliga i ricercatori a produrre ulteriori rapporti oltre a quelli cui sono già sottoposti, le inevitabili lamentele di chi non è stato valutato bene, e la difficoltà di valutare nelle scienze umane sono gli argomenti ricorrenti. A fronte di questi si deve considerare come l'Aeres abbia creato la prima base di dati relativamente uniforme sul sistema di ricerca e insegnamento francese. Non si limita ad assegnare un voto, ma pubblica i rapporti qualitativi di valutazione. Questo fa sì che sia largamente consultata e utilizzata dagli studenti e dalle loro famiglie al momento della scelta di una facoltà, dai ricercatori e dai docenti che vogliono orientare la propria carriera. Chiunque legga un rapporto qualitativo dell'Aeres può facilmente fare la tara di eventuali parzialità e andare al sodo (è un laboratorio dove si pubblica? L'attività è sparpagliata o coesa? Le pubblicazioni sono buone? È in grado di attrarre personalità internazionali?). Un altro vantaggio indiretto è quello che è considerato come un carico di lavoro supplementare: la redazione di un rapporto di ricerca a livello di laboratorio o dipartimento incita le persone a mettersi intorno a un tavolo e a riflettere sul proprio operato, un esercizio durante il quale si ottiene spesso un notevole e utile feedback. Va anche notato che il sistema francese prevede una complementarità e indipendenza degli attori principali: l'Aeres valuta ex post; la sua cugina Anr (Agence nationale de la recherche) valuta ex ante e finanzia i progetti di ricerca.
Quello che stupisce è come la comunità delle scienze umane non abbia trovato nel problema della valutazione un’interessante sfida intellettuale e si sia sostanzialmente limitata a chiamarsi fuori dal gioco. Non sono a conoscenza di studi seri sul problema; fioccano gli aneddoti e le dichiarazioni tonitruanti. Si ode spesso un’obiezione di principio all'idea stessa di valutazione. Ma l'obiezione non ha senso da un punto di vista etico; chiunque eserciti una funzione pubblica deve essere in grado di rendere conto di quanto sta facendo nel modo più oggettivo possibile.
(Fonte: R. Casati, IlSole24Ore 14-10-2012)