Home 2012 29 Ottobre ABILITAZIONE SCIENTIFICA. CLASSIFICAZIONE DELLE RIVISTE E CONFLITTI D’INTERESSE
ABILITAZIONE SCIENTIFICA. CLASSIFICAZIONE DELLE RIVISTE E CONFLITTI D’INTERESSE PDF Stampa E-mail
Quando lo Stato attribuisce a qualsiasi lista di riviste, anche la “migliore” scientificamente possibile, il potere di influire e decidere sugli esiti dell’esercizio di una funzione pubblica quale il reclutamento di docenti di ruolo delle università statali e di quelle private con finanziamento statale, esso rinuncia, in parte o in toto, a una sua funzione pubblica fondamentale, affidandola a soggetti privati, portatori d’interessi privati, anche semplicemente e brutalmente economici. E questo perché le riviste scientifiche, com’è noto, sono, per lo più, frutto dell’iniziativa culturale di liberi studiosi, ma anche dell’iniziativa economica (e sottolineo economica) di editori, tutti rispettabilissimi, ma tutti, studiosi e editori, innegabilmente soggetti privati nel momento in cui producono una rivista che non sia di proprietà di un ateneo o di un istituto di ricerca; ma anche in questo caso i risvolti privatistici della rivista si potrebbero profilare ove essa fosse pubblicata e diffusa da un editore esterno. Quando poi direttori e membri di comitati scientifici di riviste sono chiamati a far parte dell’organo ministeriale che detta regole come quella che si sta applicando ai giudizi d’idoneità nazionale di professori universitari di prima e seconda fascia, la possibilità di conflitto di interesse diviene imbarazzante. Quando poi gli stessi docenti entrano anche a far parte di commissioni di concorso secondo regole che essi stessi hanno contribuito a determinare, la possibilità di conflitto d’interesse diviene addirittura insostenibile. E’ questa una procedura che non mi risulta sia adottata in nessun’altra forma di reclutamento di pubblici funzionari (amministrazione pubblica, magistratura o altro). La si sta introducendo nell’università in nome di una lotta al baronaggio accademico che finisce per creare un superbaronaggio, con componenti anche esterne all’università, ben più ristretto e meno controllabile di quello che si sostiene di voler abbattere.
(Fonte: G. Pescosolido, roars 13-10-2012)