Home 2012 8 Ottobre RICERCATORI. SENTENZA DEL TAR. AL RICERCATORE VA RETRIBUITA LA SUPPLENZA CHE SUPERA IL MONTE ORE GRATUITO
RICERCATORI. SENTENZA DEL TAR. AL RICERCATORE VA RETRIBUITA LA SUPPLENZA CHE SUPERA IL MONTE ORE GRATUITO PDF Stampa E-mail
I giudici della prima sezione del Tribunale amministrativo di Lecce hanno dato ragione a una ricercatrice alla facoltà di Scienze Matematiche fisiche e naturali dell’Università del Salento, che chiedeva di essere pagata per il corso tenuto nell’anno accademico 2007-8.
La ricercatrice aveva ottenuto, con delibera del Consiglio di facoltà del 19 settembre 2007, di svolgere la supplenza a titolo retribuito in matematica generale (classe M-Z) nel corso di laurea in Management aziendale della facoltà di Economia. Il bando, nello specifico, prevedeva che il pagamento dell’attività svolta fosse subordinato all’entità dei finanziamenti in Bilancio, e quindi informava gli interessati che la supplenza avrebbe potuto avere una retribuzione ridotta. Ma al momento di riscuotere i 10mila euro previsti, la ricercatrice ha avuto notizia che non solo il compenso era stato ridotto, ma era stato azzerato del tutto. Da qui la scelta di ricorrere contro l’Università del Salento. E i giudici del TAR le hanno dato ragione: nonostante i termini del contratto previsti dal bando, infatti, il Collegio ha rilevato che “per pacifica e condivisa giurisprudenza di legittimità, non è ammissibile una rinuncia preventiva al compenso da parte del lavoratore, sicché la stessa va ritenuta nulla, e come tale non è vincolante nei confronti dell’odierna ricorrente. Infatti, la rinuncia, come fattispecie estintiva, deve riguardare una situazione giuridica completa di cui il soggetto è titolare o, in specifiche fattispecie, una situazione in divenire, come il diritto di accettare l’eredità. E’ privo di un elemento essenziale il negozio che riguardi qualcosa di cui non si è titolari”.
La ricorrente, precisano poi i giudici, aveva diritto a essere pagata per il lavoro svolto anche perché le lezioni superavano il monte orario massimo previsto per le attività didattiche dei ricercatori, che arriva a 250 ore, entro il quale possono essere svolti insegnamenti a titolo gratuito, mentre lei aveva lavorato per 317 ore.
(Fonte: ilpaesenuovo.it 13-09-2012)
Link al testo integrale della sentenza del TAR Lecce.