Home 2012 12 Settembre UNIVERSITÀ E RICERCA. AUSPICI PER L’AGENDA DEL GOVERNO CON OBIETTIVO CRESCITA
UNIVERSITÀ E RICERCA. AUSPICI PER L’AGENDA DEL GOVERNO CON OBIETTIVO CRESCITA PDF Stampa E-mail

A proposito dell’art. 2.2.5 (Scuola, Università, Ricerca) dell’Agenda del Governo (Obiettivo Crescita), P. Valente (link) si augura che:
La riforma dei dottorati di ricerca sia fatta tenendo conto delle indicazioni della comunità universitaria e degli Enti di Ricerca e non sia l’ennesima de-qualificazione o introduzione di forme di sotto-lavoro, con il pretesto di incentivare le imprese e l’innovazione.
L’abilitazione scientifica nazionale non si risolva in una gigantesca operazione sostanzialmente vanificata dai costi, in termini di punti-organico e di budget, per l’assunzione di giovani ricercatori e non crei – piuttosto – un’enorme massa di abilitati, peraltro con criteri discutibili (come si può leggere nella sterminata documentazione prodotta e raccolta da ROARS), che non potranno mai vedere concretizzata la loro legittima aspirazione a essere chiamati.
La “revisione” dei meccanismi di finanziamento al sistema universitario sia l’occasione per recuperare, almeno in parte, le imponenti riduzioni di questi ultimi anni, e non l’ennesima operazione per effettuare tagli più o meno lineari o con meccanismi pseudo-premiali che si risolvono in una diminuzione netta del finanziamento complessivo.
Il richiamo al programma Horizon 2020 sia, per una volta, accompagnato da azioni di sostegno concreto, da parte del MIUR, non solo il richiamo al “dovere”, di recuperare il deficit di finanziamento europeo da parte di Università e Enti di Ricerca.
Il processo di “razionalizzazione” degli Enti di Ricerca sia fatto in armonia e con la partecipazione delle comunità scientifiche di riferimento, e non sia, di nuovo, una sequenza di accorpamenti e soppressioni di stampo verticistico e dalla scarsa o nulla utilità, anche sul piano del risparmio, ma sia piuttosto l’occasione per rilanciare l’azione degli Enti più attivi e di recuperare efficienza nei settori che hanno avuto una performance meno soddisfacente in questi anni.
(Fonte 30-08-2012)