Home 2012 23 Agosto VALUTAZIONE. LA MAGIA DELLA SCIENTOMETRIA
VALUTAZIONE. LA MAGIA DELLA SCIENTOMETRIA PDF Stampa E-mail

La scientometria, fin dalle sue origini, ha assicurato l’apertura di un nuovo mercato a società che producono database non per fini scientifici ma per contare le citazioni; si valutano così gli scritti degli scienziati stessi in base alla loro notorietà calcolata tramite misure della “citabilità”. In passato i landmark della scienza erano spesso volumi semi-clandestini, che circolavano in direzione opposta a quella del mainstream, della scienza normale, e certo non con il fine di compiacere …pensate a quali terribili mistificazioni sarebbe andato incontro Galileo se – oroscopi a parte – avesse colluso con il suo tempo, o immaginate un mondo senza Bruno, convinto all’abiura totale e incondizionata delle proprie idee. Per fortuna questi nostri progenitori erano più intransigenti del ricercatore ultramediano del terzo millennio. Il virus della scientometria si è, infine, diffuso in Italia unico terreno dove, al momento, sembra aver attecchito. Due società private internazionali, due multinazionali, forniranno servizi di conteggio delle citazioni su cui si potranno calcolare anodini indici di notorietà, come l’Impact Factor, l’H index e altri numeri, meno noti, ma che fanno sperare di poter mettere in riga gli scienziati, dal migliore al peggiore. Il punto di vista internazionale rispetto a tali pratiche è talmente controverso che, come ben sanno i lettori di ROARS, si considera la pratica della peer review come unica in grado di fornire un quantomeno verosimile giudizio di bontà della ricerca pubblicata. In Italia, invece, dove pochi sanno cosa sia e come si calcoli effettivamente il fattore di impatto o l’indice di Hirsch, molti parlano a sproposito di percentili, distribuzioni, citazioni, google scholar, monografie e articoli…per giunta la statistica è spesso un argomento sconosciuto, anche fra coloro che saranno presto valutati. In questo contesto, brillano le categorie degli economisti e degli ingegneri che si occupano di statistica, di psicometria, di processi stocastici in modo un po’ naïve e un po’ furbo, cercando di indirizzare le scelte politiche dell’accademia e della società italiane. Un paese in crisi perenne come l’Italia poteva fare a meno della “magia” della scientometria? Vista la piega che sta prendendo la prossima selezione dei commissari e dei candidati per l’abilitazione scientifica nazionale per docente universitario di prima e seconda fascia, sembrerebbe di no.
(Fonte: R. Foschi, roars 26-07-2012)