Home 2012 25 Giugno FEDERAZIONI INTERUNIVERSITARIE
FEDERAZIONI INTERUNIVERSITARIE PDF Stampa E-mail
È di questi giorni la notizia che i senati accademici degli atenei di Udine e Trieste hanno deliberato la sottoscrizione di un accordo di programma finalizzato a rendere organica la propria collaborazione in chiave federativa. Il documento sarà presentato al ministero con l'obiettivo di partecipare all'assegnazione dei 5 milioni messi a disposizione per l'iniziativa dalla legge. In Veneto è già operativa una fondazione tra vari atenei e pure la Lombardia si sta muovendo. Soddisfa in particolare l'apprezzamento per gli accordi di programma, che prevedono finanziamenti ministeriali alle azioni di federazione interuniversitaria. Operazione che non ha nulla a che vedere con la fusione (ogni ateneo, salvo che non decida diversamente, conserverà la sua autonomia), ma mette le strutture in condizione di creare massa critica a livello territoriale per competere e accedere a risorse europee che da sola nessuna università riuscirebbe a ottenere. In un momento di grave crisi economica - spiega il senatore Mario Pittoni (Lega Nord) - con la nuova legge abbiamo incassato l'aumento progressivo della percentuale di fondi assegnati agli atenei sulla base della qualità della didattica e della ricerca, il recupero di parte del sottofinanziamento di cui sono vittima soprattutto le università del settentrione, l'introduzione del costo standard unitario di formazione per studente in corso (primo costo standard della riforma del Federalismo fiscale a entrare - dal prossimo mese di agosto - a tutti gli effetti in vigore) e la revisione del numero chiuso delle facoltà di medicina e chirurgia sulla base delle esigenze delle singole regioni (per la quale si attende il decreto attuativo). Fondamentale in particolare l'art. 13 comma 1 bis, il quale prevede che il fondo di merito cresca ogni anno tra lo 0,5 e il 2% del Fondo ordinario. Puntiamo in questo modo - conclude Pittoni - ad arrivare ad almeno un terzo delle risorse assegnato su criteri di qualità, come nei Paesi più avanzati.
(Fonte: La Padania 12-‘6-2012)