Home 2012 25 Giugno RETTORI. LA CONTROVERSA PROROGA
RETTORI. LA CONTROVERSA PROROGA PDF Stampa E-mail
La legge 240 del 2010 recita: «Il mandato dei rettori in carica al momento dell'adozione dello statuto è prorogato fino al termine dell'anno accademico successivo». Ma è «adozione» la parola chiave. L'interpretazione del MIUR spiega che non fa testo quella dell'Università, come a molti sembrava evidente, quanto quella del ministero stesso. Che giungendo più tardi, concede al rettore di turno un ulteriore anno di mandato. Il recordman è Giovanni Cannata, a capo dell'università del Molise dal 1995. Resterà fino al 2013 (per un totale di 18 anni di mandato), e nel suo caso non c'è stato neppure bisogno di proroghe. La circolare del MIUR ha invece giovato allo stesso presidente della Crui (la Conferenza dei rettori italiani), Marco Mancini, numero uno dell'università della Tuscia dal 1999. Il suo mandato sarebbe scaduto nel 2011, ma di proroga in proroga arriverà al 2013. Stesso destino per Marco Pacetti, numero uno del Politecnico delle Marche dal 1997, oppure Giovanni Latorre, a Cosenza dal 1999. Guido Fabiani, 73 anni, 14 dei quali da rettore di Roma 3, con le proroghe del MIUR è invece riuscito anche a rinviare la pensione. Come Renzo Dionigi, rettore dell'Insubria, per il quale però può bastare così. E allo scadere del mandato, all'età di 72 anni, andrà in pensione. Anche Franco Cuccurullo, rettore a Chieti, non usufruirà della proroga. E così a ottobre lascerà l'incarico. Nel frattempo, dal suo insediamento sono trascorsi 15 anni. «È la stessa legge Gelmini a contemplare la possibilità di proroga dell’incarico di rettore, allo scopo di mantenere un elemento di continuità con la gestione preriforma». - "Il ministero dell'Istruzione deve sciogliere qualsiasi dubbio sull'interpretazione della legge sulla riforma universitaria che dispone il rinnovo dei vertici degli atenei, fra l'altro una delle poche parti della legge che ha avuto una condivisione politica. Per questo motivo va eliminata l'introduzione surrettizia di una proroga del mandato degli attuali rettori ed è necessario adottare nuovi provvedimenti per evitare conflitti fra gli atenei e il Ministero stesso". L’ha dichiarato un gruppo di deputati. Ha risposto qualche giorno fa il ministro Francesco Profumo, a sua volta ex rettore del Politecnico di Torino, aggiungendo che alcuni rettori, pur essendo nelle condizioni di poterne approfittare, hanno deciso di «rinunciare all’ulteriore proroga di un anno». Del resto è la fase di transizione imposta dalla riforma in atto a richiedere cautela nel passaggio di consegne. Una posizione sostenuta anche dal presidente della Crui Mancini, che ha citato una recente nota del capo di gabinetto del MIUR, Luigi Fiorentino: «La disposizione transitoria prevista dalla legge - scrive il funzionario - si riferisce ai rettori in carica al momento dell'adozione definitiva dello statuto volta a recepire i rilievi formulati dal Ministero sui testi statuari. Di conseguenza, qualora l'adozione definitiva dello statuto sia stata deliberata nel corso dell'anno accademico 2011-2012, il mandato del Rettore avrà scadenza nel 2012-2013».
(Fonte: AGI 14-07-2012)