Home 2012 29 Maggio ISTITUTI TECNICI SUPERIORI (ITS) AL VIA
ISTITUTI TECNICI SUPERIORI (ITS) AL VIA PDF Stampa E-mail

Dopo le scuole superiori o cercare lavoro oppure iscriversi all’Università o una terza via: si chiama Its, Istituto tecnico superiore, un biennio di formazione post diploma su materie tecnologiche e artigianali che funziona come inserimento nel mondo del lavoro, dal momento che delle 1900 ore totali di lezione, almeno il 30 per cento devono essere di tirocinio presso aziende. Attivati l’anno scorso, 59 quelli aperti finora nel Paese, sono una scommessa tutta da verificare perché ancora non si è concluso il primo ciclo di formazione: i primi tecnici superiori con tanto di titolo di studio fresco di stampa usciranno dagli Istituti a metà del 2013. «L’incognita però non è così grande – garantisce dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca chi segue passo passo lo sviluppo degli Its, nati per agganciare l’Italia al treno della formazione post secondaria europea –. Funzioneranno, perché puntano a formare tecnici specializzati che sono ancora richiesti dalle aziende». Frutto di collaborazioni e confronti tra Ministero, Confindustria, le regioni e i sindacati per sottolineare il legame formazione-lavoro, dal punto di vista giuridico gli Istituti sono fondazioni di partecipazione costituiti da enti, pubblici e privati: un istituto di istruzione secondaria superiore, capofila del progetto e destinatario dei fondi ministeriali, una struttura formativa accreditata dalla Regione per l’alta formazione, almeno un’impresa del settore produttivo cui si riferisce l’istituto tecnico superiore, un dipartimento universitario o un centro di ricerca e un ente pubblico locale.
Il finanziamento per ogni Istituto, stabilito su un costo di formazione medio di 7 euro per studente l’ora, non è irrisorio: 300 mila euro per due anni accademici di corso, più risorse aggiuntive per attività comprese nei programmi triennali degli istituti tecnici superiori e spese di funzionamento e acquisto di strumentazioni tecniche. Sei le aree tecnologiche di specializzazione degli Its, giudicati prioritari per lo sviluppo economico del Paese: efficienza energetica, mobilità sostenibile, nuove tecnologie della vita, nuove tecnologie per il made in Italy, tecnologie innovative per i beni e le attività culturali e tecnologie per l’informazione e la comunicazione.
(Fonte: A. Ciattaglia, lastampa.it 26-05-2012)