RICERCA. CONFRONTO SULLA PRODUTTIVITÀ DELLA RICERCA IN ITALIA |
Il tema del confronto fra Bisin/De Nicola e De Nicolao del gruppo ROARS è la produttività della ricerca in Italia. Bisin/De Nicola hanno sostenuto su Repubblica che in Italia si fa poca ricerca. De Nicolao ha risposto su ROARS che il fatto non sussiste perché l'Italia è attorno al settimo-ottavo posto al mondo se si guarda al totale di articoli pubblicati o di citazioni agli articoli pubblicati da istituzioni italiane. Secondo il gruppo ROARS in Italia tutto sommato di ricerca in università se ne fa abbastanza, e che se si vuole fare meglio basta spendere di più, visto che (secondo loro), la spesa non è poi molto alta se confrontata a quella di altri paesi simili. Tralascio la questione della spesa e mi soffermo sulla produzione scientifica. Ho scelto di usare i dati utilizzati dal gruppo ROARS, che non sono ottimali perché includono tutte le pubblicazioni prodotte da istituzioni italiane, CNR compreso. Se si vuole valutare la qualità della ricerca universitaria, andrebbe contato solo il prodotto dei ricercatori e docenti universitari, cosa non facile da farsi. Voglio comunque argomentare che, anche guardando ai dati da loro usati, la posizione dell'Italia non è poi cosi buona come sembra. Risorse disponibili (PIL, grosso modo) e popolazione (per far funzionare i laboratori) sono un input necessario. Come usa queste risorse l'università Italiana in rapporto agli altri paesi? Per rispondere a questa domanda, ho calcolato quanta ricerca si produce nei vari paesi rispetto al PIL e alla dimensione della popolazione usando gli stessi indicatori usati da De Nicolao (SCIMAGO). Ho raccolto dati per i 40 paesi che producono più articoli in valore assoluto. La tabella sottostante mostra i risultati.
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