Home 2012 12 Maggio FINANZIAMENTI. DENTRO AI CRITERI DI RIPARTIZIONE DEL FFO
FINANZIAMENTI. DENTRO AI CRITERI DI RIPARTIZIONE DEL FFO PDF Stampa E-mail
Il ministro Profumo aveva promesso di rendere pubblici i criteri di ripartizione del Fondo di finanziamento ordinario (Ffo) entro fine marzo. Il decreto è arrivato a metà aprile. Dunque, il ministro è stato (quasi) di parola. Ma la pagella gira in rosso, a una lettura attenta del testo che dovrà regolare d modo in cui lo Stato distribuisce finanziamenti miliardari. Poca trasparenza, qualche espediente contabile per gonfiare i numeri e parole usate in libertà. Una di queste è la quota premiale quella fetta di Ffo (910 milioni) assegnata in base a criteri come il numero di studenti, iÌ livello di placement o la qualità della ricerca. Davanti a un premio c'è chi guadagna e chi perde. Invece, «a ciascun ateneo non potrà essere disposta un'assegnazione superiore a quella del 2011». Non solo: a tutti «è comunque assicurati» la quota pavimento. Cioè, se proprio si deve dimagrire, l'assegno non può scendere oltre il -3,5% dell'anno prima. Profumo in una lettera ai rettori mette l'accentò sul «multifondo», un bel totale di 10 miliardi. Ma qui dentro sono finiti i contributi alla ricerca, il miliardo al Mezzogiorno fino ai soldi per gli alloggi. Non solo: sono state calcolate quali entrate 355 milioni per economie dal turnover, ma si tratta semplicemente di minori spese. Sempre nel decreto, ci sono poi denari ballerini. Infatti, non è chiaro come saranno distribuiti i 77,4 milioni che servono per «accordi di programma con istituzioni universitarie». E perché gli 80 milioni della quota Mussi (l'ex ministro Miur) per assumere ricercatori stavano su un altro capitolo mentre ora sono confluiti nel calderone del Ffo? Misteri contabili. Eppure, al dunque, la quota base totale del Ffo ammonta a 5,3 miliardi, in calo di circa il 4% rispetto ai 5,8 di un anno prima.
(Fonte: F. Sottocornola, Il Mondo 11-05-2012)